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(À maneira de Yorgos Seferis)
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(Alla maniera di Ghiorgos Seferis)
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Éramos tão jovens e o amor tardio:
Não o veríamos, como o não vimos,
Como o não veremos.
A lunação de um anjo
Atravessou sussurradamente
As nossas marés, os nossos lugares,
Escapou às malhas dos nossos corações.
É verdade, envelhecemos,
E o amor rescende, tão jovem.
Como se faz agora?
Quanto passou deixou uma ferida
E o passar do anjo que não vimos
Cobre-as de sal.
O amor, tão jovem, já nada pode em nós,
Somos incêndios cristalizados.
Tu terás sido o anjo que não vi,
Aqui ficaste, caída, desfolhando-te,
Perpétua na tua efemeridade.
Perdemos tudo.
Pela primeira vez sentimo-nos claramente esculpidos,
Libertos da pedra da carne,
Mas só uma tristeza vil nos esculpiu.
Não o veríamos, como o não vimos,
Como o não veremos.
A lunação de um anjo
Atravessou sussurradamente
As nossas marés, os nossos lugares,
Escapou às malhas dos nossos corações.
É verdade, envelhecemos,
E o amor rescende, tão jovem.
Como se faz agora?
Quanto passou deixou uma ferida
E o passar do anjo que não vimos
Cobre-as de sal.
O amor, tão jovem, já nada pode em nós,
Somos incêndios cristalizados.
Tu terás sido o anjo que não vi,
Aqui ficaste, caída, desfolhando-te,
Perpétua na tua efemeridade.
Perdemos tudo.
Pela primeira vez sentimo-nos claramente esculpidos,
Libertos da pedra da carne,
Mas só uma tristeza vil nos esculpiu.
Eravamo così giovani e tardivo l’amore:
Non l’avremmo visto, come non lo vedemmo,
Come non lo vedremo.
La lunazione d’un angelo
Attraversò in un sussurro
Le nostre maree, i nostri luoghi,
Sfuggì alle maglie dei nostri cuori.
È vero, siamo invecchiati,
E l’amore si dilegua, così giovane.
Come si fa adesso?
Ciò ch’è passato ha lasciato una ferita
E il passaggio dell’angelo che non vedemmo
L’ha coperta di sale.
L’amore, così giovane, non può già più nulla in noi,
Siamo incendi cristallizzati.
Tu sarai stata l’angelo che io non vidi,
Qui sei rimasta, caduta, sfogliandoti,
Perpetua nella tua fugacità.
Tutto abbiamo perduto.
Per la prima volta ci siamo sentiti chiaramente scolpiti,
Liberati dalla pietra della carne,
Ma solo una vile tristezza ci ha scolpiti.
Non l’avremmo visto, come non lo vedemmo,
Come non lo vedremo.
La lunazione d’un angelo
Attraversò in un sussurro
Le nostre maree, i nostri luoghi,
Sfuggì alle maglie dei nostri cuori.
È vero, siamo invecchiati,
E l’amore si dilegua, così giovane.
Come si fa adesso?
Ciò ch’è passato ha lasciato una ferita
E il passaggio dell’angelo che non vedemmo
L’ha coperta di sale.
L’amore, così giovane, non può già più nulla in noi,
Siamo incendi cristallizzati.
Tu sarai stata l’angelo che io non vidi,
Qui sei rimasta, caduta, sfogliandoti,
Perpetua nella tua fugacità.
Tutto abbiamo perduto.
Per la prima volta ci siamo sentiti chiaramente scolpiti,
Liberati dalla pietra della carne,
Ma solo una vile tristezza ci ha scolpiti.
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Ronald Ventura Immortal Hunting (2015) |
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