• «Aluno apenas regular durante toda a vida» (Alunno appena nella media durante tutta la vita) riferisce Antônio nel suo discorso d’insediamento all'Accademia di Lettere di Bahia. Allievo e creatore, egli ha iniziato a scrivere all’età di tredici anni. La sua prima autobiografia contava soltanto tre pagine. E dai sedici ai ventidue anni, tenne un diario, che avrebbe bruciato. Ma tre anni dopo, nel 1971, ricominciò e questa volta il diario sarebbe durato quarant’anni circa. Lo interruppe nel 2008. Riguardo alle arti plastiche, cominciò a disegnare e a dipingere a partire dai diciannove anni. A tutt’oggi ha eseguito tremila disegni a matita di pura grafite e con pastelli colorati, e circa duemila dipinti a olio, a tempera o all'acquarello.
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• «All’età di quattordici anni» ci racconta «avevo già scritto un buon numero di poesie e almeno cinque romanzi. Di alcuni di questi romanzi ricordo ancora il nome: Os irmãos do mar, O asteca, Um amor selvagem. Ero un accanito lettore. Joyce, il suo “Ritratto dell’artista da giovane”, e Machado de Assis, le sue “Memorie postume di Brás Cubas”, hanno esercitato una forte influenza su di me. Soprattutto Machado. Accanto a questi autori ce ne furono molti altri, che io scoprii alla Biblioteca Pubblica, sulla Praça Municipal. Quando seppi che potevo frequentare la sua sala di lettura – uno degli incanti di tutta la mia vita – presi a trascorrervi molte delle mie serate, adoravo quel silenzio solenne... Gli scrittori che mi appassionarono di più erano Dostoevskij, Maupassant, il fantastico Stevenson del Dr. Jekill e Mr. Hyde, e Fernando Sabino di Encontro marcado.»
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• Invece, «Io diffidavo dei poeti che mi lasciavano dubbioso.» «A portata di mano, non trovavo altro che poeti romantici che oggi sono, giustamente, dimenticati.» «Bilac è un’eccezione. Continuo a leggere Bilac.» Ma un giorno gli è capitato di sentire qualcuno recitare la poesia "José" di Carlos Drummond de Andrade. È stata una rivelazione che avrebbe cambiato la sua poesia, così come sarebbe accaduto più avanti con quella di Fernando Pessoa.
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• All’inizio degli anni ‘60, Antônio si iscrisse all'Università federale di Bahia alla facoltà di Scienze Sociali (UFBA), partecipò anche ai Seminari di Musica della sua città, e lesse le "Considerazioni inattuali" di Friedrich Nietzsche che esercitarono su di lui una forte impressione. Nel 1965 con gli amici Idalina Azevedo e Eduardo Senna, pubblicò a proprie spese il suo primo libro Arupemba. Libro di cui non rimarrà traccia nelle sue future Poesie Riunite ma che avrebbe costituito una prima esperienza del processo di stampa. L'anno seguente, interruppe gli studi e partì alla volta di Rio de Janeiro. »
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• «Nel 1967, sono stato pubblicato dalla rivista Civilização Brasileira. Forse una tappa importante. Questo periodico ebbe un’enorme tiratura (30.000 copie), fu esposto in tutte le edicole e venne letto da tutta la sinistra. Dall’oggi al domani, in tutto il Brasile, ero diventato visibile». Neppure queste poesie sarebbero state riprese in seguito. «In quell’anno decisi di diventare editore di me stesso. Fondai le Edizioni Cordel. La mia opera teatrale A caixa fu pubblicata sulla rivista. Le mie poesie e quelle di Jacinto Prisco comparvero sul periodico Serial». Molti altri poeti che sarebbero diventati celebri vi saranno pubblicati.
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• Dopo aver soggiornato a Belo Horizonte, Antônio si trasferì a Feira de Santana, ma senza perdere il contatto con Salvador de Bahia dove insegnava sociologia per gli esami d'ingresso all'università. Infine si installò a Feira, definitivamente: qui portò avanti i suoi progetti editoriali (Edições Cordel) e sviluppò una tale attività che questa città divenne un polo culturale di rilievo dello Stato di Bahia. «Ho creato e coordinato una serie di pubblicazioni, coinvolgendo decine di giovani collaboratori. Due volte la settimana, noi ci riunivamo a casa mia per leggere i nostri lavori e pianificare le nostre attività». Accanto a Serial egli fondò anche la rivista letterariaHera, «e senza che ce ne rendessimo conto – cominciammo a chiamarci Grupo Hera. Nello stesso periodo, la rivista Serial – pubblicata a Salvador – ottenne una visibilità nazionale. Quello fu un decennio brillante».
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• Nel 1980, «all’età di trentasei anni, apparve il mio primo "vero" libro: Os três movimentos da sonata, pubblicato dall’editore Civilização Brazileira, e fu distribuito in quattromila copie in tutto il Brasile. Si trattava di settantaquattro poesie scritte tra il 1968 e il 1977.»
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• Gli anni ‘80 sono stati difficili, «sottoccupato, ho avuto un po’ di problemi con la vita». Scrisse dei racconti e dei romanzi, che ripudiò. Terminò il suo Master in Scienze Sociali e si lanciò poi "professionalmente" per così dire, in qualità di pittore, con mostre, eventi e ricompense. Pubblicò altre due raccolte A pura mentira e Licornes no quintal. Ma organizzò anche un festival di pittura e di disegno per le vie di Feira, Chocolha de Cabra, dove incontrò Nanja, che sarebbe pure diventata artista plastica, e con la quale andò a convivere.
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• Nel 1995, diede alle stampe il suo primo e unico romanzo Caronte, ma egli considera il decennio dal 1993 al 2002 il più intenso in assoluto in termini di pubblicazioni.
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• Nel 1999, sostenne la sua tesi di dottorato: Da inutilidade da poesia presso l’UFMG di Feira, l'Università statale di Feira de Santana, dove egli era docente.
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• Infine, nel 2009 è stato eletto all'Academia de Letras da Bahia, ricevuto dal suo amico di sempre: Ruy Espinheira Filho.
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• E concludiamo lasciando di nuovo la parola al poeta: «Ho fatto quel che mi piaceva, ma il tempo è passato. Ho trovato un lavoro, mi sono sposato con Nanja (solo nel 2016!), ho avuto tre figli - (tra cui Leo che è fotografo), - ho lasciato il mio lavoro, ho comprato una piccola fattoria per allevare bestiame - (come suo padre) - e a malapena riesco a provvedere alle mie necessità».
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