• Nel 1934, la famiglia si trasferì a Moamba, nella regione di Lourenço Marquès (oggi, Maputo), la capitale, nell’estremo sud del Mozambico. L'infanzia di Rui trascorse in un’Africa Portoghese in cui la sua lingua, in un’epoca assai carente in materia di infrastrutture scolastiche, si diffuse grazie all'avanzata dell’economia moderna per il tramite delle compagnie commerciali privilegiate e dei rapporti di lavoro, pur se alquanto rudi, tra coloni e indigeni.
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• In tutti i paesi colonizzatori, sull’esempio della «Company of Merchant Adventurers of London» (1407), il ricorso alle «compagnie commerciali privilegiate o “majestiques” (con delega di sovranità)» era moneta corrente, e precedeva molto spesso l'intervento diretto dello Stato. L'attribuzione di privilegi politici e fiscali alle compagnie era concepita per creare ipso facto delle risorse (privatizzazione della riscossione dell’imposta, controllo del lavoro forzato). Nel caso del Mozambico, la conquista militare aveva preceduto l'istituzione delle compagnie. Il Mozambico instaurò il sistema delle compagnie più tardi che altrove, ma lo mantenne più a lungo dal 1891 al 1929-1942.
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• Nel 1933, s’instaurò la dittatura di Salazar (Estado Novo) in un Portogallo, che versava in cattive condizioni economiche. Salazar cercò di rafforzare la presenza portoghese nelle sue colonie africane e, nel 1942, il dittatore, che vedeva nel Mozambico, un nuovo Brasile, fece passare il territorio della «Provincia» sotto la diretta autorità dello Stato.
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• La famiglia si spostò spesso nell’ambito della regione, dapprima a Namaaba, poi, nel 1948, a Magude. Rui aveva 15 anni quando poté leggere, in questa città per la prima volta, dei libri stampati, perché sebbene molti autori afro-portoghesi si dichiarassero culturalmente eredi della tradizione orale, restava comunque il fatto che avevano acquisito, per lo più, un’educazione di tipo europeo, frequentando assiduamente gli autori sudamericani, i neorealisti portoghesi e, tramite il Sudafrica, gli scrittori di lingua inglese. Anche Rui dunque conosceva bene molte voci poetiche, tra le quali quelle di Jorge de Sena, António Ramos Rosa e T.S. Elliot, di cui sarebbe diventato un traduttore emerito, senza parlare delle sue competenze in campo jazzistico e cinematografico.
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• Sia a Lourenço Marques, sia a Johannesburg (Sudafrica), città dell'oro e dei diamanti in pieno boom economico, dove avrebbe seguito per tre anni gli studi d'architettura – che non avrebbe mai terminato, avendo frattanto intrapreso la professione di informatore medico – egli condusse una vita intensa che l’appagava, tanto dal punto di vista culturale che politico.
– Culturale: leggeva riviste di cinema francesi e inglesi, andava spesso al cinema, ascoltava jazz bop, Dizzy Gillepsie, Thelonius Monk, Kenny Clarke, era un habitué delle migliori librerie e, a Johannesburg, del teatro, collaborava col Cine-Club di Lourenço Marques, organizzava dibattiti e traduceva film, fu fotografo, redasse articoli per i supplementi culturali di giornali d’attualità o di cinema come “Objectiva”, tradusse T.S. Eliot, Edward Albee, “The zoo story” (opera teatrale) ecc.
– Politico: frequentò Noémia de Souza, poetessa e giornalista mozambicana, oppositrice dell’Estado Novo, polemizzò con entusiasmo, affisse manifesti, tenne riunioni e cospirò in occasione delle elezioni presidenziali, sostenendo la contestata candidatura di Norton de Matos. E passò anche alcuni giorni nelle prigioni della PIDE per aver importato libri sovversivi. Ma la sua condizione di "bianco" gli evitò il peggio.
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• Rui ritornò una sola volta alla sua città natale Inhambane, nel 1953. Fu in quell’occasione che scoprì l'Ilha de Moçambique (Muípti - l'isola di Mozambico), punto di partenza della colonizzazione portoghese del suo paese e punto nodale del commercio di schiavi. Da questo soggiorno sarebbero scaturite le bellissime poesie, illustrate da sue fotografie, di A ilha de Próspero, ultima raccolta che avrebbe pubblicato prima di partire per l’esilio. Rui celebrò questo luogo di bellezza e splendore, non solo per la sua diversità culturale o perché custode d’una memoria multipla e intricata, egli intese anche farne una riscrittura del "Calibano sull’isola di Prospero" (si tratta di personaggi di La Tempesta di Shakespeare): Prospero rappresenta qui il colonizzatore, destabilizzato, poesia dopo poesia, dalla presenza culturale di comunità sottomesse, ignorate dalla storia, i Calibani (Kaliben, parola presa in prestito da Shakespeare che significa oscurità, tenebre), cioè Africani, Indiani, Mussulmani, Indù... comunità che già erano presenti inOs pais dos outros (I paesi degli altri), la sua prima raccolta, apparsa nel 1959.
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• A proposito di questo libro d’esordio, António Ramos Rosa scrisse, in Seara Nova (1960) che «la sua voce risalta nel concerto poetico di questi ultimi anni, per la sua aggressività corrosiva, per il modo diretto con cui fissa la realtà sociale e i suoi stessi sentimenti, per il sarcasmo con cui la vitupera, per la sua ruvidità virile.»
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• Quanto al senso di extraterritorialità che Rui provò durante la sua gioventù, Carlos Braga ne parla così: «Non stupisce che la sua poesia raffinata e concisa – ma anche intrisa d’inquietudine, d’angoscia e d’ironia – attraversi i continenti africano ed europeo. Senza una terra che realmente potesse dire sua, il poeta si sentiva come uno straniero nel Paese degli altri... Pervaso di rimpianto e di malinconia, minato dall'irrimediabile nostalgia per la terra amata, cui, in senso territoriale, dovette rinunciare – “é só a língua em que me digo” (è solo la lingua in cui mi esprimo) – riversò tutto questo ribollire di emozioni nella lunga e intensa poesia "Pátria", dal libro O Escriba Acocorado, del 1978».
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• Il 25 settembre 1964, prese il via la guerra d'indipendenza. La lotta armata fu scatenata dal Fronte di Liberazione del Mozambico (FRELIMO), d'ispirazione marxista-leninista.
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• Insieme al suo amico, l'ingegnere elettronico, saggista e giornalista, futuro Amministratore Delegato della Compagnia Petrolifera Francese, Eugénio Lisboa, Rui diresse i supplementi letterari dei giornali opinionistici: "A Voz de Moçambique" e "A Tribuna"
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• Nel 1969 pubblicò Mangas verdes com sal con una prefazione di Eugénio Lisboa. È considerata la sua opera più coerente e convincente, che riunisce il complesso delle poesie scritte tra il 1963 e il 1969. Nella sua prefazione, Eugénio cita Octávio Paz: «La poesia», dice il grande poeta e saggista messicano, «è conoscenza, salvazione, potere, abbandono. In quanto operazione capace di trasformare il mondo, l’attività poetica è rivoluzionaria per natura; in quanto esercizio spirituale, è un metodo di liberazione interiore; la poesia rivela questo mondo; ne crea un altro. È pane per i nostri eletti; cibo maledetto. Essa isola; E unisce.»
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• Nel 1971-1972 lanciò, con João Pedro Grabato Dias, i quaderni di poesia: Caliban, che riunivano collaboratori del calibro di Jorge de Sena, Herberto Helder, António Ramos Rosa, Fernando Assis Pacheco ecc. Diresse la rubrica «Letras & Artes» (1972-1975) della rivista “Tempo”, dove pubblicò, in traduzione, poeti come TS Eliot, William Blake, Sylvia Plath, Kavafis, Dylan Thomas, Yeats, Ezra Pound, René Char, Apollinaire, Octavio Paz e Pierre Reverdy.
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• Nel 1974, collaborò attivamente alla stampa non affiliata all'amministrazione coloniale, presso "A Voz de Moçambique" e "A Tribuna". Nell’arco di 10 mesi, sarebbe divenuto il controverso direttore di quest’ultimo giornale, e lo sarebbe stato fino al 1975.
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• Nel 1975, Rui ottenne l’incarico di addetto stampa della delegazione portoghese presso l'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Ma venne espulso dal Mozambico nel marzo 1975, dall’alto commissario Vítor Crespo (l'ammiraglio aveva preso questa decisione sulla base dell'editoriale, nel quale Knopfli denunciava la collusione del FRELIMO con la polizia politica di Ian Smith (Rhodesia): passò 4 mesi a Lisbona prima di partire per la capitale britannica.
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• Il 25 giugno 1975 il Mozambico divenne indipendente, al termine di un lungo periodo di lotta armata; il FRELIMO instaurò un regime comunista. Dal 1977, ma soprattutto dopo il 1980 e la fondazione del movimento ribelle della Resistenza Nazionale Mozambicana (RENAMO), una guerra civile, più o meno larvata e più o meno intensa, s’aggiunse alle difficoltà che il paese aveva dovuto affrontare nel suo processo di sviluppo. Solamente nell’ottobre 1992 un accordo generale di pace mise fine a quel periodo turbolento, che fece più di 60 000 morti.
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• A Londra, occupò il posto di addetto stampa presso l'ambasciata portoghese per ventidue anni consecutivi. Le Pays des autres tradotto da Marie-Claire Vromans fu pubblicato a Bruxelles nel 1995, un volume che riunisce le sue prime tre raccolte. Poeta "apolide", della sua opera si può dire, usando le sue stesse parole: «Non ho che questo magro e ingarbugliato gruzzolo di parole sulla soglia del silenzio.»
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• Rui ricevette nel 1984 il premio di poesia del PEN CLUB. Fece ritorno alla sua terra natale soltanto una volta, nel 1989. Nell’agosto 1997, rientrò in Portogallo, già molto malato. Morì a Lisbona il giorno di Natale di quello stesso anno. È sepolto a Vila Viçosa.
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