Carmina It Lusitana: Iacyr Anderson Freitas

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• Iacyr Anderson Freitas, nato a Patrocínio do Muriaé (Minas Gerais), il 22 settembre 1963, è un ingegnere del genio civile, saggista, scrittore e poeta brasiliano.

• Iacyr è figlio di Tranquilino Avelino de Freitas Neto e di Neide Coutinho de Freitas. La sua è una famiglia modesta. Il nonno materno, che lavorava per le ferrovie statali, era molto povero e analfabeta.

• Nel 1978, quando Iacyr aveva 15 anni, la sua famiglia si trasferì a Juiz de Fora, una città pioniera dell’industrializzazione nel XIX secolo, chiamata la Manchester del Minas Gerais, a trecento chilometri a nord di Rio de Janeiro. Il poeta vive ancor oggi in questa città.

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• Quando gli viene chiesto di parlare dei suoi esordi, letterari e professionali, Iacyr risponde così: «Il mio nonno materno, di cui ho eredito il cognome, non ha mai terminato il quarto anno della scuola elementare, ma ha sempre letto molto. L’ho sempre visto con un libro in mano. Io e mia madre lo ammiravamo molto e, fin dalla più tenera età, anch’io ho cominciato a leggere parecchio. Ho scoperto, più avanti, che i libri che mio nonno amava leggere, erano storie di cow-boy, del Far West... «Grazie a questa familiarità con la lettura, mi sono avvicinato ai libri di José de Alencar e di Machado de Assis, ma il mio risveglio alla poesia ha avuto luogo a Juiz de Fora, al Colégio Magister, allorché un’antologia poetica di Manuel Bandeira mi è caduta tra le mani. Fu una straordinaria, meravigliosa rivelazione. A partire da allora, mi sono avventurato nella composizione di poesie.» Altre scoperte, che l’hanno fortemente influenzato, sono seguite a quella. Per la poesia, Drummond ovviamente, e João Cabral, poi Murilo Mendes, Mario Quintana, Cecilia Meireles – per la prosa, Mário de Andrade, Guimarães Rosa, Clarice Lispector ecc. « – e per gli stranieri: la conoscenza della letteratura argentina, della grande lirica francese e del Gruppo poetico spagnolo del 1927, per esempio. Senza dimentica il meraviglioso contributo italiano.» E: «Quando sono entrato in carriera nel Genio Civile all'UFJF, nel primo semestre 1981, avevo già nel mio cassetto un libro inedito. In quel periodo, io non nascondevo affatto il mio desiderio di diventare scrittore. Mentre, non pensavo che una laurea del primo triennio in lettere, potesse aiutarmi a realizzare questa aspirazione nel migliore dei modi possibile. In effetti, le università brasiliane non danno alcuna importanza al fenomeno letterario. L'essenziale del programma era incentrato sullo studio delle analisi vernacolari e filologiche. «Così, tenendo conto della mia passione per i numeri – e la prospettiva dell’apertura di un mercato, in termini di sopravvivenza finanziaria s’intende, – ho deciso di studiare ingegneria. A causa del caos economico che è dilagato negli anni ‘80 in Brasile, in seguito al colpo di stato del 1964 (il colpo di Stato del 1964), la mia scelta, finanziariamente parlando, è stata un disastro. Semplicemente non c’era alcuna possibilità d’impiego. E io non ho mai lavorato come ingegnere civile. Io sono ispettore fiscale al Dipartimento delle Finanze dello Stato del Minas Gerais dal 1986!»
• Iacyr ha conseguito il diploma universitario in ingegneria nel genio civile dell'Università Federale di Juiz de Fora, nel 1985 e, dalla stessa università, la laurea magistrale in Teoria della letteratura. La discussione della sua tesi verteva sull’opera del poeta bahiano, Ruy Espinheira Filho.
• Il Minas Gerais – che può essere tradotto con Miniere Generali – è qualificato come Stato di montagna in Brasile. È un centro di smistamento delle acque di straordinaria diversità geologica e di grande ricchezza di minerali di tutti i generi. Vi si coltiva anche il caffè. Juiz de Fora si trova sul Cammino reale (Caminho Novo), costruito nel 1707, attraverso il quale l'oro di Vila Rica (fiorente città fino all’inizio del XIX secolo, oggi rinominata Ouro Preto) veniva trasportato verso il porto di Rio de Janeiro. L’economia del Minas Gerais, che s’era convertita alla coltivazione del caffè, subì, con la grande crisi del 1929, un contraccolpo traumatico e Juiz de Fora non conobbe un nuovo periodo di sviluppo che a partire dagli anni ‘60. Ma la storia culturale e letteraria di Juiz de Fora è assai ricca. Numerosi scrittori, musicisti e artisti plastici sono originari di questa regione, come Pedro Nava, Murilo Mendes, Affonso Romano Sant'Anna, come pure il gruppo "Abre Alas" che, dagli anni ‘80, assume rilevanza nelle lettere e nelle arti brasiliane. È in questo periodo che Iacyr incontra Edimilson de Almeida Pereira e Fernando Fábio Fiorese Furtado, che fanno parte di una comunità poetica, di recente formazione, di artisti e studenti che realizzano un bollettino bimestrale, più o meno panflettistico, distribuito gratuitamente, e una rivista poetica D'Lira. Il gruppo che si forma allora, «unito dagli stessi intenti estetici e sociali», si fonda sulla lotta contro il “Regime de excepção” (Regime d'eccezione) e la persistenza, malgrado "l'apertura" tanto vantata, di certi canali di censura. È sostenuto dal Direttorio Centrale degli Studenti (DCE), sulle cui rotative i bolletini venivano pubblicati grazie alla Fondazione Culturale Alfredo Ferreira Lage (FUNALFA), un organo culturale municipale che forniva la carta e il denaro per la stampa. Lungo il passeggio della via Halfeld, davanti al cinema Central, con l’aiuto di megafoni gli autori recitano le loro poesie e, in questo periodo, compaiono degli stendibiancheria dove vengono appesi i loro testi. Quanto al logo {D'Lira}, parecchi poeti di questo gruppo l'utilizzeranno come "casa editrice" delle loro raccolte poetiche. Quelle di Iacyr sono pubblicate come D'Lira, dal 1982 con Verso e palavra fino al 1999, con Mirante. Successivamente, la maggior parte delle sue pubblicazioni usciranno per le Edizioni Funalfa
• La comunità, a tutt’oggi, continua ad esistere, il bollettino e la rivista hanno acquisito professionalità, ma l'esigenza letteraria è rimasta la stessa. Alcuni se ne sono allontanati, altri sono restati. Iacyr s’è sposato, ha due figli: Gabriel e Mariana Rogério Freitas.
• Succede sovente che gli artisti inseriscano nei loro lavori delle esperienze vissute, delle storie di cui sono stati testimoni o protagonisti. È quel ch’è accaduto a Iacyr, come egli racconta, nel 2013 in Portogallo, nel presentare il suo libro Ar de arestas: «Succede sovente che gli artisti inseriscano nei loro lavori delle esperienze vissute, delle storie di cui sono stati testimoni o protagonisti. È quel ch’è accaduto a Iacyr, come egli racconta, nel 2013 in Portogallo, nel presentare il suo libro Ar de arestas: «Mentre tentavo di salire sul treno con una valigia pesante, sono scivolato e mi sono fratturato la spalla e il braccio destro. Ho dovuto terminare la promozione del mio libro in Portogallo e in Spagna con il braccio al collo prima di tornare in Brasile, farmi operare e far poi ritorno in Europa. Due anni prima, ero già stato operato per una diverticolite e mi era stata asportata una parte dell'intestino. Avevo trascorso una settimana in ospedale, in convalescenza e fu un recupero lento», riferisce al giornale "Tribuna de Minas". «E in quello stesso periodo, ho perso anche mio padre e mia sorella». È questo «insieme di esperienze» in ospedale che egli ha voluto condividere con i suoi lettori nella sua raccolta Estação das clínicas comparso nel 2016.
«Nel 2022, Iacyr pubblica Os campos calcinados. Carlos Machado sul suo sito Poesia.net n° 420 così commenta una delle poesie di questa raccolta, inizialmente pubblicata sulla rivista "Correio das Artes" nel marzo 2019: VALE QUANTO LESA, che si potrebbe tradurre con Tanto Vale ci lede, essendo “vale” sia il nome della società mineraria responsabile (Vale S.A.) sia voce del verbo portoghese Valer (avere un determinato prezzo o pregio):» «Uno dei più gravi problemi che attualmente affliggono il suo Stato natale, il Minas Gerais, è la rottura di dighe di contenimento degli scarti dello sfruttamento minerario, come è accaduto a Brumadinho nel gennaio 2019.» «La poesia Vale Quanto Lesa di Iacyr è stata scritta a caldo, il 21/02/2019, dopo la catastrofe di Brumadinho. Più di 220 morti recuperati, circa 70 dispersi e una devastazione sociale, economica e ambientale di proporzioni dantesche. Per di più: vi è una serie di altre dighe minerarie che presentano ugualmente un rischio di rottura in città minerarie, come Nova Lima e Ouro Preto.» «Il poeta si compiace di caratterizzare l'obiettivo centrale della società mineraria: il profitto. La prima volta, dice: “con zeri / molti zeri / alla destra del profitto”. Più avanti, insiste: “con zeri / alla destra / sempre alla destra / del profitto”. Anche se questo costa vite umane, città, bestiame, piantagioni. Il profitto, prima di tutto.» «Per i tempi in cui viviamo, è importante vedere come la poesia non rinunci a rivendicare un minimo di valori etici in mezzo al fango e la lutto. Subito dopo aver letto questo vigoroso Vale quanto lesa, ho commentato: «Una poesia sinuosa, insinuante e, nello stesso tempo, precisa, dura, risoluta: consapevole di quanto sta dicendo.»
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OPERE POETICHE PUBBLICATE (21 raccolte di poesia, di cui 2 antologie)

•1982 Verso e palavra
•1984 Pedra-Minas
•1986 Colagem de bordo & outros poemas
•1987 Outurvo
•1989 Pedra-Minas & Memorablia
•1989 O aprendizado da figura
•1990 Sísifo no espelho
•1991 Primeiro livro de chuvas
•1995 Messe
•1995 Lázaro
•1999 Mirante
•2000 Messe (edizione riveduta)

•2000 Oceano coligido (antologia)
•2000 Dançar o nome
(+ CD letture, insieme a Edimilson Pereira e Fernando Fiorese)
•2002 A soleira e o século
•2004 Duo (condiviso con Victoria Asis - portoghese / argentino)
•2005 Terra além mar (antologia)
•2007 Quaradouro
•2007 Primeiras letras
•2010 Viavária
•2013 Ar de arestas
•2016 Estação das clínicas
•2022 Os campos calcinados

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ALTRE OPERE POETICHE:
– POESIA PER RAGAZZI –
	•2004 O cavalo alado e outros poemas (coautori: Leo Cunha e Elias José) •2004 Eu tinha um gato branco que fugiu •2006 Respeitável público
– ANTOLOGIE E PARTECIPAZIONI –
	•1992 Antologia da nova poesia brasileira (Rio de Janeiro) •1993 Pérolas do Brasil (Belo Horizonte - trilingue) •1998 A poesia mineira no século XX (Rio de Janeiro) •1998 Fui eu (São Paulo) •2000 Baú de letras (Juiz de Fora) •2002 Letras da cidade (Juiz de Fora) •2002 Poesia em movimento (Juiz de Fora) •2006 Antologia comentada da literatura brasileira: poesia e prosa (Petrópolis) •2007 Uma história da poesia brasileira (Rio de Janeiro) •2009 Portuguesia (Belo Horizonte) È presente anche in diverse antologie in Portogallo, in Italia, in Spagna e in Francia

ALTRE OPERE:
– SAGGI –
	•1993 Heidegger e a origem da obra de arte •1998 Quatro estudos •2001 As perdas luminosas: uma análise da poesia de Ruy Espinheira Filho
– NARRATIVA –
	•2000 O artista e a cidade (album commemorativo per i 150 anni dell'emancipazione politica di Juiz de Fora) •2003 Trinca dos traídos

PREMI & ONORIFICENZE:

•1990 Premio del Concorso Nazionale di Letteratura di Belo Horizonte, per «Messe»
•1993 Premio del Concorso Nazionale di Letteratura di Belo Horizonte, per «Lázaro»
•2000 Premio Nazionale Eduardo Frieiro dell'Academia Mineira de Letras, per «Quatro estudos»
•2001 Premio Joaquim Norberto, dell'União Brasileira de Escritores, per «Messe» e «Oceano coligido»
•2002 Premio dell'Academia Mineira de Letras, centenario di Oscar Mendes, per «As perdas luminosas»
•2002 Premio Internazionale Il Convivio dell'Accademia Internazionale (Italia), per «Oceano coligido»
•2003 Premio Internazionale Il Convivio dell'Accademia Internazionale (Italia), per «A soleira e o século»
•2003 Premio dell'Academia Mineira de Letras, centenario di Hely Menegale, per «A soleira e o século»
•2007 Premio Brasil América Hispânica, dell'Afemil, per «Terra além mar»
•2011 Premio del PEN Clube do Brasil, per «Viavária»
•2014 Finalista del Premio Jabuti, per «Ar de arestas»

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POESIE ON LINE

Estratte da Oceano coligido (2000):

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Circuito
Culto
Iconografia
Jezebel
No jardim (XXII)
No jardim (XXVI)
Oceano coligido
Panorâmica

Circuito
Culto
Iconografia
Jezabel
Nel giardino (XXII)
Nel giardino (XXVI)
Oceano riunito
Veduta panoramica

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Estratte da A soleira e o século (2002):

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À distância
À margem
A noite, ampla de fogos
Cinco exercícios finais
Como existir
Como se máscara houvesse
Confissão
Já que todo solo é materno
João Cabral e os rios
Língua
Nono mirante
O ator, segundo Camus
Pequeno diário da palavra
Pós-escrito
Quadrilátero
Schopenhauer
Tatão e as ruas
Um estranho se apresenta
Uma árvore
Vem a noite
Visita do avô

A distanza
A margine
La notte, ricca di fuochi
Cinque esercizi finali
Come esistere
Come se ci fosse una maschera
Confessione
Giacché ogni suolo è materno
João Cabral e i fiumi
Lingua
Nono belvedere
L’attore, secondo Camus
Piccolo diario della parola
Post scriptum
Quadrilatero
Schopenhauer
Tatão e le strade
Un estraneo si presenta
Un albero
Viene la notte
Visita del nonno