• Proseguì gli studi secondari in un istituto di São João del Rei (a metà strada tra Belo Horizonte e Rio de Janeiro), dopo di che rientrò a Belo Horizonte, dove nel 1925, non ancora diciassettenne, si iscrisse alla Facoltà di Medicina dell'Università Federale del Minas Gerais.
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• Affascinato dallo studio delle lingue fin dalla sua infanzia, egli raccontava di aver intrapreso lo studio di una ventina di idiomi, tra cui l’ungherese e l’hindi. Si accostò allo studio del francese all’età di 7 anni e, in una lettera a una cugina, dichiarava: «Parlo portoghese, tedesco, francese, inglese, spagnolo, italiano, esperanto, un po’ di russo; so leggere lo svedese, l’olandese, il latino e il greco (ma con un dizionario a portata di mano)...» e molto altro ancora
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• Fece il suo esordio da scrittore vincendo un concorso di novelle organizzato dal giornale O Cruzeiro. Il racconto, O Mistério de Highmore Hall, venne pubblicato nel luglio 1929. Ne seguirono altri tre. Descrivendo il proprio percorso, João affermava che, se da sempre egli inventava storie, in realtà non aveva iniziato a scrivere che nel 1929, «alcuni racconti, che, naturalmente, non valevano nulla.»
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• Nel 1930, sposò Lígia Cabral Penna, che aveva allora 16 anni, con la quale ebbe due figlie: Vilma e Agnes; si laureò in quell’anno e si trasferì, per esercitare la medicina a Itaguara (70 km a ovest di Belo Horizonte), dove si sarebbe fermato per due anni. Lì, entrò in contatto con il Sertão dell’alta valle del fiume San Francisco, che usava percorrere a cavallo, per le necessità della sua professione. In quel periodo, egli raccolse, su dei taccuini, dalla bocca degli abitanti analfabeti di quei luoghi, i nomi d’ogni specie d’animali e piante, accanto a una quantità di espressioni e frasi idiomatiche.
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• Durante la rivoluzione costituzionalista del 1932, si trasferì col grado di medico militare a Barbacena, dove si legò d’amicizia con il futuro presidente del Brasile Juscelino Kubitschek, allora comandante medico dell’ospedale militare. E nel 1934, piazzatosi al secondo posto nel concorso per accedere al Ministero degli Affari Esteri, egli intraprese la carriera diplomatica, rinunciando così alla professione medica, decisione che egli giustificò in questi termini: «... qualunque lavoro materiale mi ripugna; riesco a realizzarmi solamente agendo sul terreno della teoria, dei testi, del raziocinio puro, del soggettivismo... »
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• Nel 1936, con lo pseudonimo di «Viator», João partecipò e si piazzò al primo posto al Concorso di Poesia dell'Accademia brasiliana di Lettere con il suo libro «Magma». Nonostante il successo, João parve disinteressarsi di questa sua opera. Unica raccolta poetica di João Guimarães Rosa, Magma sarebbe stato pubblicato, a titolo postumo, solo nel 1996, per l’Editore Nova Fronteira.
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• Nominato console aggiunto, nel maggio 1938, raggiunse da solo la sede del suo incarico ad Amburgo, mentre la moglie e le figlie rimasero a Rio. Vi sarebbe rimasto fino al 1942. Fu durante questa permanenza che egli incontrò Aracy de Carvalho, impiegata presso il Consolato, responsabile del Servizio Visti, poi divenuta famosa per aver aiutato molti Ebrei a sfuggire allo sterminio nei campi di concentramento, concedendo più visti d’espatrio di quanti fossero legalmente consentiti.
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• Di ritorno a Rio nel 1944, venne emessa una sentenza di annullamento del suo primo matrimonio. Rosa ottenne nel 1946 un primo successo letterario con la pubblicazione della raccolta di racconti: Saganara. In quello stesso anno, Aracy e João si sposarono nel Consolato del Messico a Rio de Janeiro. Divenne poi capo del gabinetto del ministro per le relazioni con l’estero, João Neves de Fontoura, col quale si recò a Parigi, per la Conferenza di Pace.
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• Tra il 1948 e il 1951, proseguì la sua carriera diplomatica. Rivestì diversi incarichi, fra cui quello di primo segretario d’ambasciata a Parigi, dove si stabilì con Aracy e la figlia maggiore, Vilma. Tornato in Brasile, nell’aprile del 1951, fu nuovamente capo di gabinetto del ministro João Neves da Fontoura.
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• Nel 1952, fece un viaggio a cavallo nel Minas Gerais, scortando una mandria di 360 bovini, insieme a nove mandriani. Un tragitto di 10 giorni tra Três Marias e Araçaí, percorrendo più di 200 km. Questa esperienza ispirò a Rosa numerosi testi, che andarono ad alimentare la sua raccolta di novelle, Corpo de Baile, ed il suo unico romanzo di portata internazionale, Grande Sertão: veredas, entrambi pubblicati nel 1956.
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• Nel 1953, fu nominato capo-divisione del dipartimento del bilancio del ministero degli Affari Esteri, a Itamaraty, poi nel 1962, capo-divisione del Servizio Frontiere. Cominciò a frequentare con maggior assiduità gli ambienti letterari, pubblicò, su riviste e giornali, testi che sarebbero stati riuniti, più avanti, nei due libri postumi: Estas Estórias et Ave, Palavra.
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• Nel 1962, diede alle stampe una nuova raccolta di racconti, Primeiras Estórias e l’anno successivo venne eletto, all’unanimità, all'Accademia brasiliana di Lettere.
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• A partire dal 1957, gravi problemi di salute lo costrinsero a una dieta che egli giudicava punitiva, ma necessaria. Dovette dimagrire, smettere di fumare. Tuttavia continuò a lavorare e a scrivere. Nel 1958, ebbe un infarto. Questi problemi di salute furono forse la causa dei molti rinvii che separarono la sua elezione dal suo effettivo insediamento all'Accademia, che avrebbe avuto luogo il 16 novembre 1967, tre giorni prima della sua morte.
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