• Sua madre morì nel 1926. In quell’anno, il giovane Mario vinse il primo premio in un concorso per racconti, organizzato dal giornale Diário de Notícias di Porto Alegre, col racconto A sétima personagem. L’anno successivo perse anche suo padre.
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• Nel 1929, entrò a far parte della redazione del giornale O Estado do Rio Grande, diretto da Raul Pilla, celebre uomo politico parlamentarista e tra i fondatori del Partido Libertador de Rio Grande do Sul. Convinto sostenitore della rivoluzione intrapresa da Getúlio Vargas, Mario si arruolò nel Settimo Battaglione dei Cacciatori; per ordine del comandante Nascimento, redasse il giornale di bordo della truppa. Rimase sei mesi a Rio de Janeiro. Successivamente fece ritorno alla capitale del Rio Grande do Sul, Porto Alegre, riprendendo il proprio lavoro alla redazione di O Estado.
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• In quel periodo, frequentò alcuni intellettuali della sua generazione: Augusto Meyer, Theodemiro Tostes, Athos Damasceno Ferreira, Sotéro Cosme. Nel 1934 pubblicò la sua prima traduzione: Palavras e sangue (Parole e sangue) di Giovanni Papini, presso l’Editore Globo. Tradusse poi altri autori, tra cui Marcel Proust (Alla ricerca del tempo perduto), Guy de Maupassant, Virginia Woolf, Aldous Huxley, Somerset Maughan e Joseph Conrad.
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• Il 1940 segnò il suo esordio in poesia, con la pubblicazione dei sonetti anticonformisti di A rua dos cataventos sempre per le Edizioni Globo. Il libro ottenne grande risonanza e le sue poesie presto cominciarono ad apparire sui testi scolastici e sulle antologie.
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• A partire dal 1945, Mario Quintana tenne, prima sulla rivista Província de São Pedro, poi sul Correio do Povo di Porto Alegre, una rubrica dal titolo «Do Caderno H», costituita principalmente da frasi brevi poeticamente ironiche: aforismi, freddure, giochi di parole, piccoli dialoghi immaginari, epigrammi, frammenti. La rubrica continuò ad arricchirsi nel corso degli anni, finché, nel 1973, tutti i testi furono riuniti e pubblicati in un unico libro, «Caderno H».
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• Frattanto, e fino al 1966, pubblicò numerose raccolte formalmente molto differenziate tra loro, in versi o in prosa - sonetti, quartine, aforismi, versi liberi e raffinati - Canções, Sapato florido, O Aprendiz de Feiticeiro (molto ben accolti nell’ambiente letterario), Espelho Mágico, Inéditos e Esparsos, e nel 1962, Poesias, raccolta delle sue opere principali, sotto gli auspici della Divisione Culturale del Ministero dell'Educazione e della Cultura del Rio Grande do Sul, per le Edizioni Globo.
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• Il 1966 vide il lavoro letterario di Mario riconosciuto a livello nazionale quando gli fu assegnato il premio Fernando Chinaglia, dell'Unione degli Scrittori Brasiliani, per Antologia Poética. In quell’anno ricevette anche un Omaggio da parte dell'Accademia brasiliana di Lettere (ABL). Tuttavia, Mario non venne mai ammesso all'ABL, e di questo molto s’indignò Manuel Bandeira che compose una poesia-omaggio dedicata al poeta (Quintanares) e la lesse davanti agli accademici che avevano rifiutato per la terza volta l’ammissione dell’amico poeta. In risposta, Quintana compose un’ironica poesiola intitolata: Poeminho do Contra. Quintanares divenne anche il titolo di un libro che sarebbe uscito nel 1976.
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• Nel 1975, apparve Pé de Pilão, operetta in versi per ragazzi, pubblicata in origine nel 1968. La produzione di testi per l’infanzia era iniziata nel 1948 e sarebbe terminata nel 1990. Mario Quintana, oltre ad essere uno dei precursori della messinscena poetica per i ragazzi, fu anche un innovatore del linguaggio narrativo. Del resto, il suo testo Lili Inventa o Mundo, pubblicato nel 1983, venne arrangiato per il teatro nel 1993 da Dilmar Messias.
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• Mario, che non si sposò mai né ebbe figli, visse sempre solo in modeste pensioni o in stanze d’albergo, in particolare nel vecchio Hôtel Majestic, ove risedette dal 1968 al 1980. Nel 1982, questo edificio sarebbe diventato la Casa de Cultura Mario Quintana. Nel 1980, venne improvvisamente sfrattato. Commentò ironicamente la spiacevole situazione: «Non ha importanza. Io vivo in me.» Nel 1983, si trasferì all'Hôtel Royal, in via Marechal Floriano, di proprietà dell'atleta Paulo Roberto Falcão, che l’ospitò. Successivamente, si spostò all'Hôtel Porto Alegre, nel centro della città e lì rimase fino alla fine dei suoi giorni.
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• Negli anni ’80 e ’90 Mario pubblicò altre importanti raccolte di poesia, tra cui Apontamentos de História Sobrenatural , A Vaca e o Hipogrifo, Esconderijos do Tempo e Baú de Espantos.
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• Gli fu conferito nel 1981 il Premio Jabuti come personalità letteraria dell'anno.
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• Nel 1992, la casa editrice UFRGS (Universidade Federal do Rio Grande do Sul) rieditò, in edizione commemorativa per i 50 anni dalla sua prima pubblicazione, A rua dos cataventos.
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• Mario Quintana morì il 5 maggio 1994 all’età di 87 anni.
Teniamo a sottolineare che qui si è volutamente usata la grafia Mario Quintana, e non Mário, come vorrebbero le norme ortografiche della lingua portoghese. Il poeta ha infatti sempre firmato senza accento e tutti i libri che ha pubblicato in vita, riportano Mario Quintana in copertina.
Citiamo qui le parole di Júlio Saraiva, anch’egli poeta, che nel 2006 scriveva su Luso-Poemas, commemorando l’anniversario dell’amico Mario: “Dia 29 passado, o poeta Mario Quintana (seu nome não tem acento) completaria 102 anos...”
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