• Ecco quel che lo scrittore disse della sua famiglia all’inizio del discorso che pronunciò davanti all’Accademia Reale di Svezia in occasione del suo Nobel.
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• « L’uomo più saggio che ho conosciuto non sapeva né leggere né scrivere. Alle quattro della mattina, (...) egli si alzava dal suo giaciglio e andava nel campo, per dare da mangiare alla mezza dozzina di maiali la cui fertilità nutriva lui e sua moglie. (...) I loro nomi erano Jerónimo Meirinho e Josefa Caixinha ed erano entrambi analfabeti. Durante l’inverno quando il freddo della notte cresceva fino al punto di gelare l’acqua nei recipienti all’interno della casa, essi andavano nel porcile e prendevano i maialini più gracili e li portavano nel loro letto. (... per proteggerli dal gelo ...) e li strappava a una morte certa. Sebbene i due fossero persone gentili, non era un’anima compassionevole che li induceva ad agire in quel modo: quello che li interessava, senza sentimentalismo o retorica, era proteggere il loro pane quotidiano, come è naturale per persone che, per mantenersi la vita, non pensano ad altro che all’indispensabile. »
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• José, nato Souza, non avrebbe mai dovuto chiamarsi Saramago, che vuol dire "rafano" in portoghese. Questo soprannome gli è stato attribuito da uno strambo impiegato dell’anagrafe comunale, che lo iscrisse in questo modo nei suoi registri. Suo padre se ne accorse quando si recò ad iscrivere il figlio, di sette anni, alla scuola elementare.
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• Per mancanza di mezzi finanziari, i suoi studi vennero orientati verso un Istituto Tecnico di Lisbona ove apprese il mestiere di meccanico tornitore che per un breve periodo avrebbe esercitato nelle officine della capitale e più avanti negli ospedali.
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• José, in quel periodo, era già un accanito lettore. La sera si recava alla biblioteca municipale, dove leggeva tutto quello che era disponibile, sia storici francesi come Braudel, Duby o Le Goff, sia un "autore" portoghese che avrebbe avuto una grande influenza sulla sua poesia: Ricardo Reis. A 17 anni aveva scoperto la rivista «Atena» e le poesie di questo autore, senza sapere che non si trattava di un autore reale ma del secondo eteronimo di Fernando Pessoa. Ci fu anche un altro poeta che avrebbe profondamente influenzato José, si tratta dell’autore dei «Lusiadi»: Camões, di cui disse, in quello stesso discorso per il Nobel, «colui che è stato un genio poetico assoluto, il maggiore della nostra letteratura, per quanto ciò possa pesare a Fernando Pessoa, che si proclamò il Super-Camões di essa.»
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• Nel 1944, José sposò l’artista Ilda Reis, pittrice e grafica che avrebbe ottenuto una certa notorietà in Portogallo. L'anno della nascita della loro unica figlia, Violante, fu anche l’anno della pubblicazione del suo primo romanzo Terra do Pecado (A viúva). Iniziò a scriverne altri due ma non li avrebbe portati a termine. Deluso, decise di smettere di scrivere. Nel 1949, venne licenziato a causa delle sue idee politiche di sinistra. Lavorò per qualche tempo presso un’azienda metallurgica, poi verso la fine degli anni Cinquanta, fu assunto da una casa editrice «Estúdios Cor». Per arrotondare il suo stipendio, cominciò anche a tradurre testi letterari, soprattutto di autori francesi, tra cui Colette, Audisio, Jean Cassou e Maupassant, ma anche Tolstoi e Hegel.
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• Il 1966 fu l’anno del suo ritorno alla letteratura con la pubblicazione di una prima raccolta poetica: Poemas possíveis. A questa raccolta ne sarebbe seguita un’altra, nel 1970: Provavelmente alegria. Nel frattempo, fu collaboratore per la rivista «Seara Nova» e redasse la critica di una ventina di libri portoghesi. Nel 1969, aderì clandestinamente al Partito Comunista, intraprese il suo primo viaggio all’estero, divorziò da Ilda e cominciò una relazione con Isabel da Nóbrega. Tra il 1971 e ilt 1973, fece pubblicare due raccolte di cronache scritte per il Giornale «A Capital».
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• Nel 1974, anno della Rivoluzione dei Garofani, che segnò la fine della dittatura di Salazar, Josè Saramago venne dapprima nominato direttore aggiunto del quotidiano «Diário de noticias», ma, accusato di radicalismo marxista, fu dimesso dalla sua carica nel novembre dell’anno successivo. Compose un ultimo lungo poema: O ano de 1993 dopo di che prese la decisione di dedicarsi completamente alla narrativa e alle traduzionie. Si trasferì a Lavre, un villaggio rurale dell'Alentejo, dove abitò con gli operai dell'unità di produzione collettiva «Boa Esperança». Lì cominciò ad abbozzare il romanzo Levantado do Chão (Una terra chiamata Alentejo), che sarebbe uscito nel 1980, nel quale egli perfezionò il suo stile narrativo (frasi molto lunghe, usando una punteggiatura estremamente semplificata).
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• Negli anni ‘80, andò a vivere, prima a Parede, poi a Lisbona, e si dedicò completamente alla stesura di romanzi, pezzi teatrali, cronache, diari e memoriali. Nel 1982, diede alle stampe Memorial do convento che lo rese famoso a livello internazionele. Nel 1984, pubblicò O Ano da Morte de Ricardo Reis nel quale l’eteronimo di Pessoa sbarca a Lisbona di ritorno dal Brasile!
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• Nel 1986, terminò la sua relazione con Isabel de Nóbrega. Fece la conoscenza di Pilar del Rio (scrittrice, giornalista, traduttrice spagnola) che avrebbe sposato due anni dopo. Nel 1990, esordì alla Scala di Milano l’opera Blimunda, su libretto del musicista italiano Azio Corghi, basata sul romanzo Memorial do convento. L'anno seguente, pubblicò O Evangelho Segundo Jesus Cristo (Il Vangelo secondo Gesù Cristo) e, malgrado i numerosi riconoscimenti ricevuti in Portogallo, in Italia e in Francia, il governo portoghese vietò la sua candidatura al premio letterario europeo «Aristeion Prize» per offesa alla religione. In risposta a questa censura, José e Pilar si esiliarono sull’isola spagnola di Lanzarote (Canarie).
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• Nel 1998, ricevette il premio Nobel per la letteratura, con la seguente motivazione «Con parabole, sostenute dall'immaginazione, dalla compassione e dall'ironia, ci permette continuamente di conoscere realtà difficili da interpretare».
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• Colpito da leucemia, José de Souza Saramago si spense nel 2010 a Lanzarote. Il suo corpo fu cremato nel Cimitero do Alto de São João, a Lisbona. Le sue ceneri furono deposte sotto un ulivo nel giardino di fronte alla Fondazione José Saramago, a Lisbona.
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