• Frequentò i licei Camões e Gil Vicente, dove venne iniziato alla poesia dei poeti nostalgici, in particolare di Raul Brandão, e diresse, giovanissimo, la rivista “Ressurreição” (dove giunse a collaborare con Fernando Pessoa nella composizione di un sonetto). Ma poiché nella sua famiglia erano forti i legami con la musica, José ricevette anche un’educazione musicale: fece parte, in qualità di pianista e mandolinista, di un gruppo di musica da camera, il Quartetto Beethoven, diretto da Manfredo Peixoto, e compose diversi valzer, fado e variazioni. La sua opera più conosciuta é un poema sinfonico: Idílio Rústico composto nel 1915, che fu eseguito per la prima volta dall'orchestra di David de Souza al teatro Politeama, nel 1918. Quello stesso anno, José pubblicò la sua prima raccolta di versi: Lírios do Monte, che in seguito avrebbe rinnegato, qualificandola come un’esperienza puerile.
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• Grazie all’influenza paterna, egli acquisì molto presto una coscienza politica, al punto di dar fuoco, nel Café Gelo, a un ritratto di Sidónio Pais (che sarebbe stato assassinato in un attentato un po’ di tempo dopo) e si arruolò, nel 1919 dopo il servizio militare a Tancos, nel Battaglione Accademico Repubblicano.
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• Nel 1924, conseguì la laurea in Giurisprudenza con indirizzo diplomatico all’Università di Lisbona, e nel 1926, partì per la Norvegia in qualità di Console del Portogallo a Kristiansund, carica che ricoprì fino al 1929. Nell’imminenza del ritorno a Lisbona, si sposò con Ingrid Hestnes. Dalla loro unione sarebbe nato nel 1931 un figlio, Raul, che divenne un rinomato architetto. Quello stesso anno, José pubblicò sulla rivista “Presença”, Viver Sempre Também Cansa, la prima poesia in cui la sua voce lirica si afferma nella sua pienezza.
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• Da allora, José cominciò a lavorare come giornalista e collaborò a riviste, quali "Presença", "Seara Nova", "Descobrimento", "Imagem" e "Kino". Fu anche traduttore per il cinema (un’altra delle sue grandi passioni), sottotitolando numerosi film con lo pseudonimo di Álvaro Gomes. Inoltre, pubblicò una serie di articoli per la "Gazeta Musical e de Todas as Artes", e per "Sr. Doutor", periodico per l’infanzia, scrisse le Aventuras Maravilhosas de João Sem Medo (Le meravigliose avventure di Giovanni senza Paura). Nel corso di quegli anni travagliati (guerra civile spagnola, seconda guerra mondiale, salazarismo) egli scrisse impetuose poesie in risposta ai tragici avvenimenti dell’epoca, tuttavia non le rese pubbliche. José ruppe il suo lungo silenzio solo nel 1948, quando fu dato alle stampe il primo dei volumi della serie Poesia, cui ne sarebbero seguiti altri cinque: un’opera con la quale José vide pubblicamente riconosciuto il suo lavoro poetico.
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• Alla fine degli anni Quaranta morì sua moglie Ingrid, e José si risposò nel 1951 con Rosalia Vargas. Da questa unione nacque un secondo figlio, il poeta Alexandre Vargas. Fiero oppositore del regime di Salazar, José aderì al Movimento de União Democratica (Movimento d'Unione Democratica) insieme al figlio maggiore, Raul allora studente del quarto anno d'architettura all’Istituto di Belle Arti di Porto. Questa organizzazione politica, creata nell’ottobre del 1945, era considerata illegale dal governo. Nel 1955, Raul fu arrestato dalla PIDE, la polizia segreta del regime, con altre 57 persone. Venne processato nel 1957, dalla Corte Plenaria di Porto, prima d’essere rilasciato.
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• Durante gli anni Sessanta, José fece parte di un gruppo di musicisti e poeti che collaborarono con Fernando Lopes-Graça alla registrazione di un album di canti rivoluzionari "Não fiques para trás, ó companheiro...", nel quale sono presenti poesie come Acordai e Jornada.
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• Dopo la Rivoluzione dei Garofani del 25 aprile 1974, José Gomes Ferreira fu eletto presidente dell'Associazione degli scrittori portoghesi (1978). Quello stesso anno, egli riunì e pubblicò la sua opera poetica, in tre volumi, intitolata: Poeta Militante. L'anno successivo, fu candidato dell'Alleanza Popolare Unita (APU) alle elezioni legislative, poi aderì ufficialmente al partito comunista.
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• Nel 1981, gli fu conferito il grado di Grand’Ufficiale dell’Ordine di Santiago da Espada dal presidente Ramalho Eanes. José, che lamentava problemi di salute dall’inizio degli anni Ottanta, nel 1983 fu sottoposto a un delicato intervento chirurgico, che lo debilitò, e morì di cancro due anni più tardi, l’8 febbraio 1985.
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