• In campagna imparò «ad amare la terra e il suo odore di pioggia». In città proseguì gli studi nel Gruppo Scolastico Olímpio Catão. Cassiano scrisse le sue prime poesie, pubblicate sull’almanacco locale, «influenzato dalla madre, che scriveva versi e da un prozio, Manuelzinho Ricardo, farmacista e autore di alcune poesie pubblicate sul giornale di São José». Verso il 1904 realizzò un giornalino manoscritto, al quale diede il nome di Ô Idéal.
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• A 12 anni Cassiano creò la rivista Íris, poi nel 1911 un giornaletto, Quadro Paus con caricature di notabili della sua città natale, alcuni dei quali si sentirono offesi per le critiche. Suo padre, oberato di debiti contratti nella sua attività politica, si trasferì a São Paulo con la famiglia, e nel 1913, Cassiano s'iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza, con l’intento di diventare avvocato.
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• Pubblicò a 20 anni la sua prima raccolta di poesia «Dentro da noite» che gli valse gli elogi di Olavo Bilac. E la sua facoltà gli conferì il Premio Azevedo Marques come miglior oratore. Nel 1916, si recò a Rio de Janeiro per terminare i suoi studi e si laureò l’anno successivo. Fece allora ritorno a São Paulo per esercitare la sua professione in uno studio di avvocati in Largo da Sé. È nel corso di questi anni che si sposò con Alice Gomide Ricardo (nata nel 1896) dalla quale ebbe due figli: Cassiano filho e Célia. Dopo la pubblicazione nel 1917 della seconda raccolta «A Flauta de Pã» in stile neo-parnassiano e malgrado il buon esito del suo primo processo per un affare immobiliare, Cassiano non riuscì ad imporsi professionalmente a São Paulo, né in seguito a São José dos Campos. Finì con lo stabilirsi a Vacaria (Rio Grande do Sul), dove infine si affermò creandosi un buon giro di clienti.
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• Dopo la morte del padre, nel 1920, Cassiano pubblicò la sua terza raccolta «Jardim das Hespérides». Ritornò con la sua famiglia a São Paulo a causa di continue minacce d’aggressione e di morte, in seguito alla sua partecipazione alla politica del Rio Grande do Sul. E a São Paulo, nel 1922, venne in contatto con la rivoluzionaria Settimana dell'Arte Moderna, che egli, ancora “neo-parnassiano”, criticò come pura follia. Lanciò una quarta raccolta «A Mentirosa de Olhos Verdes», libro che chiuse la sua fase di lirismo sentimentale e panteista. Entrò poi a far parte della redazione del Correio Paulistano e lì divenne un modernista convinto e perfino un teorico del movimento. L'anno successivo, il 1926, fondò il gruppo "Verde-Amarelo" (giallo-verde, i colori della bandiera brasiliana) per difendere le tesi nazionaliste del modernismo, con Menotti del Picchia e Plínio Salgado, teologo, uomo politico che avrebbe fondato più avanti l'Azione Integralista, un movimento d'ispirazione fascista.
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• Il 1928 fu un anno importante per Cassiano. Uscì la prima edizione del suo libro «Martim Cererê» che sarebbe divenuta un’opera di riferimento per il modernismo. Entrò poi a far parte della funzione pubblica come censore teatrale e cinematografico presso il Gabinetto Investigativo della Ripartizione centrale della Polizia. In quello stesso anno morì la moglie Alice e l'anno seguente si sposò con Jacy Gomide Ricardo (anch’ella poetessa, nata nel 1899), sorella della prima moglie. Dal loro matrimonio nacque il figlio Brasil (1930).
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• 1930 - 1937. Senza vocazione politica, Cassiano si tenne ai margini delle elezioni presidenziali (dello Stato di São Paulo) che opponevano Júlio Prestes, candidato nazionalista costituzionalista, e Getúlio Vargas, candidato dell'Alleanza Liberale, ma sostenne Júlio Prestes che, benché eletto democraticamente, fu ben presto contestato dall'opposizione. Durante la Rivoluzione Costituzionalista che seguì, Cassiano si espresse in discorsi radiofonici in una serie intitolata: "Em defesa da revolução" (In difesa della rivoluzione), discorsi basati sulle poesie di «Martim Cererê». Fu nominato segretario del governo di Pedro de Toledo. Nel 1932, venne arrestato e trattenuto brevemente, ma grazie ad alcuni appoggi poté riprendere il suo posto come segretario dei governi dello stato di São Paulo, che si succedettero allora.
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• Il 1937 fu un altro anno importante, sia per Cassiano che per il Brasile.
– Cassiano fondò il gruppo "Bandeira", un movimento che si opponeva all'integralismo d'estrema destra di Plinio Salgado. Il suo obiettivo era «organizzare il pensiero originale del paese per il ristabilimento pacifico delle condizioni di vita del nostro popolo nell’ambito dei fondamenti sociali e politici del mondo moderno». Il Brasile in quell’epoca, contava 43 milioni di abitanti, concentrati sulla costa atlantica, e la federazione si stava costituendo e spingendo verso l'interno dei territori (sertão).
– Cassiano venne eletto al seggio n. 31 dell'Accademia Brasiliana di Lettere, al posto di Paulo Setúbal. In questo ambito, polemizzando con Fernando Magalhães, prese le difese e dimostrò la superiorità del libro "Viagem" di Cecília Meireles, in occasione dell’attribuzione del Premio Olavo Bilac. Il libro venne approvato per 22 voti contro 2.
– Frattanto, Getúlio Vargas (al potere dopo la rivoluzione del 1930), il 10 novembre del 1937, innescò un colpo di stato "O Estado Novo" (o Terza Repubblica), usando il pretesto di una sollevazione comunista avvenuta nel 1935, e basandosi su un falso documento (il Piano Cohen) che accreditava l’idea di un complotto comunista, mirante a destituire il suo governo: quel documento, in realtà, era stato redatto dall’agente segreto Olímpio Mourão Filho e pubblicato il 30 settembre 1937 dal governo. Solo anni più tardi, nel 1945, con la destituzione di Vargas, si scoprì che il Piano Cohen era un falso, ideato dagli integralisti che appoggiavano il governo di Vargas e volevano giustificare la sua presa di potere assoluto.
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• 1938-1945 Cassiano, ormai direttore del Dipartimento della Stampa e della Propaganda, pubblicò nel 1940, il saggio « Marcha para o Oeste» sulle bandiere degli Stati della Federazione Brasiliana, considerato un vero e proprio trattato di Vessillologia paulista sul piano sociologico.
– Nel 1941, si trasferì a Rio e assunse la direzione del giornale "A Manhã" (Il Mattino). In questo ruolo, Cassiano rivelò le sue esimie qualità di polemista e, non volendo mescolare politica e letteratura, riunì un gruppo di collaboratori di alto livello, fra cui alcuni scrittori indipendenti ed anche alcuni oppositori del regime.
– Dopo la morte di sua madre nel 1942, pubblicò «Sangue das Horas» nel quale si allontanò dalle tematiche del nazionalismo per assumere toni più lirici e introspettivi. E nel 1945, insoddisfatto per la cattiva amministrazione del giornale, si dimise dalla direzione di A Manhã.
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• La sua raccolta del 1947 «Um dia depois do outro» fu salutata dalla critica come un nuovo esordio: “l’evoluzione più audace che il Modernismo abbia mai conosciuto”. Cassiano continuò la sua attività poetica per tutto il resto della sua vita e seguì con interesse le esperienze del Concretismo e del “Praxismo”, movimenti poetici d’avanguardia degli anni ‘50 e ‘60. Nel 1950, venne eletto presidente del Club di Poesia di São Paulo. Per la prima volta, il suo paese partecipò alla Fiera di Parigi, così egli si stabilì in Francia, dal 1952 al 1954 avendo assunto la direzione del Bureau di Pubblicità ed Espansione Commerciale del Brasile.
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• L'anno 1957 vide la prima edizione delle sue opere complete, il che non gli impedì di pubblicare altre opere importanti, poiché nel 1964 apparve «Jeremias Sem Chorar», frutto della maturità dei suoi quasi 70 anni, un libro d’avanguardia che criticava con lucidità i tempi postmoderni e la loro ossessione per la tecnologia, le minacce di guerra nucleare, la distruzione del pianeta e la disumanizzazione generata dal progresso tecnologico.
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• In occasione di un’intervista concessa alla “Gazeta de São Paulo” egli rivendicava la necessità di una «riforma fondamentale della poesia» che considerava come «la forma più pura di libertà» e «la più necessaria tra le funzioni nel monde attuale». Verso la fine degli anni ‘60, ottenne il Premio Jabuti. Inoltre, il 27 di luglio del 1967 a São José dos Campos, fu istituita “La Settimana Cassiano Ricardo” con carattere permanente e venne aperta una Biblioteca, intitolata al suo nome. Sua moglie Jaci morì nel 1968 e, nello stesso anno, egli si sposò in terze nozze con la giornalista e sociologa, Lourdes Fonseca Ricardo.
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• Alla fine del 1973, a causa di una caduta nel suo appartamento di São Paulo, si fratturò il bacino. Fu ricoverato il 4 gennaio 1974 all’Ospedale dei Servitori. Già sofferente di diabete, di aterosclerosi e d’insufficienza renale, si spense il 14, alle 23 e 45.
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