• Nel 1920, la sua famiglia si trasferì a Belo Horizonte. Qui Carlos cominciò a frequentare gli ambienti letterari, gli habitué della Libreria Alves e del Café Estrela. Si iscrisse nel 1923 alla Scuola di Odontologia e di Farmacia, e l'anno successivo, fece la conoscenza, al Grand Hôtel di Belo Horizonte, di Blaise Cendrars, Mário de Andrade, Oswald de Andrade e della pittrice Tarsila do Amaral, al ritorno da un’escursione delle città storiche del Minas Gerais
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• Nel 1925 sposò Dolores Dutra de Morais, da cui avrebbe avuto una figlia, Julieta. Non essendo interessato né alla professione di farmacista né alla vita rurale, Carlos cominciò a insegnare geografia e portoghese a Itabira. Tornato poi a Belo Horizonte, divenne, dapprima, caporedattore del “Diário de Minas”, impiego che abbandonò di lì a poco per entrare al “Minas Gerais”, l'organo ufficiale dello stato. Villa-Lobos compose una serenata sul testo di una sua poesia «Cantiga de viúvo».
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• Nel 1930 pubblicò la sua prima raccolta di poesie, ed entrò nel gabinetto del suo amico Gustavo Capanema, governatore del Minas Gerais. Suo padre morì l’anno successivo. Si trasferì nel 1934 a Rio de Janeiro, e divenne capo di gabinetto, quando Capanema fu nominato ministro dell'Educazione. Durante quegli anni, Carlos continuò anche a lavorare come caporedattore di diversi giornali.
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• A partire dall’uscita di Sentimento do Mundo, nel 1940, Carlos pubblicò una trentina di raccolte di poesia. Si dedicò anche alla traduzione di opere di grandi autori della letteratura francese, tra cui François Mauriac, Honoré de Balzac e Choderlos de Laclos.
Lasciò nel 1945 il suo incarico di capo di gabinetto di Capanema, e fu, per qualche tempo, codirettore del quotidiano comunista Tribuna Popular. Successivamente assunse la direzione della sezione Storia del Patrimônio Histórico e Artístico Nacional (DPHAN). L'anno dopo, gli fu conferito il Premio della Società Felipe d’Oliveira per la sua opera.
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• Nel 1948 morì sua madre. Mentre a Itabira si celebrava il suo funerale, a Rio de Janeiro si rappresentò la prima dell’opera di Villa-Lobos Poéma de Itabira, basata sulla poesia di Carlos Viagem na família.
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• Cominciò nel 1954 a pubblicare delle cronache sotto il titolo di “Imagens”, nel Correio da Manhã. Il giornale avrebbe mantenuto questa rubrica fino al 1969. Nel 1959, la sua traduzione di Doña Rosita la Soltera, di García Lorca, ricevette il Premio Padre Ventura.
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• A 60 anni, nel 1962, diede alle stampe una delle sue antologie poetiche e una raccolta di novelle e cronache, A bolsa & a vida, che descrive, con uno stile agile, fluido e umoristico, gli aspetti della realtà brasiliana e mondiale nel corso degli anni ‘50. Si dedicò inoltre alla traduzione di Maeterlinck e Molière, e ricevette nuovamente il Premio Padre Ventura. Infine, dopo essere stato per 35 anni pubblico funzionario, si ritirò in pensione mentre ricopriva la carica di capo sezione della Diretoria do Patrimônio Histórico e Artístico Nacional (DPHAN).
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• Iniziò una serie di programmi Cadeira de Balanço, per la radio del Ministero dell'Educazione, e negli anni successivi, continuò la pubblicazione di raccolte poetiche, cronache, novelle. Ricevette numerosi premi, ma rifiutò, per motivi di coscienza, il Prêmio Brasília de Literatura, della Fundação Cultural do Distrito Federal.
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• Dopo 64 anni dedicati al giornalismo, nel 1984 pose fine alla sua carriera di cronista. Due anni dopo, colpito da un infarto, fu ricoverato per due settimane in ospedale.
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• Nel 1987, la scuola di samba Estação Primeira de Mangueira gli rese omaggio con il samba-enredo «O reino das palavras», vincendo il Carnevale di quell’anno. Il 5 di agosto, perse la sua unica figlia, Maria Julieta, vittima di un cancro. Anche lo stato di salute del poeta si aggravò e, dodici giorni dopo, Carlos Drummond de Andrade morì a causa di complicazioni cardiache. Fu inumato nello stesso sepolcro della figlia nel Cimitero São João Batista di Rio de Janeiro.
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