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Poema do amigo morto
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Poesia per l’amico morto
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Quem morreu, não foi ele.
Foram as coisas, que deixaram de ser vistas pelos seus olhos. Quem morreu, não foi ele. Foram os objetos que a sua mão deixou de tocar. Os seus livros, o seu pequeno cão, estão defuntos. Não foi o sangue que lhe parou de fluir, nas veias: foi antes, o vinho quem ficou imóvel na garrafa. Não é ele o defunto, é o mundo que morreu nos seus cinco sentidos. É o sol, o grande sol pendido que ainda lhe ilumina o rosto. É a rosa, a rosa quente que já esfria, no corpo onde, a todo momento, abria e fechava a corola. Há um punhal sobre a mesa. Qual o coração, que está mais próximo da sua cintilação homicida? |
Chi è morto, non è lui.
Sono le cose, che hanno smesso d’esser viste dai suoi occhi. Chi è morto, non è lui. Sono gli oggetti che la sua mano ha smesso di toccare. I suoi libri, il suo cagnolino sono ormai defunti. Non è il sangue che ha cessato di fluire, nelle sue vene: è piuttosto il vino ch’è rimasto immobile nella bottiglia. Non è lui il defunto, è il mondo ch’è morto nei suoi cinque sensi. È il sole, il grande sole sospeso che ancora gli illumina il volto. È la rosa, la calda rosa che già si raffredda, nel corpo in cui, ad ogni istante, apriva e chiudeva la corolla. C’è un pugnale sul tavolo. Qual è il cuore, che più sta vicino alla sua radiazione omicida? |
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Carl Larsson Un angolo accogliente (1894) |
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