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Lerei o último livro
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Leggerò l’ultimo libro
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Guardo o desvario
na gaveta da manhã. São tantos rios a correr, o mundo é tão grande, existem trens prontos para partir a qualquer instante. Coloco os atavios do dia no cabelo da mulher que me ama, o vento sopra, a chuva cai, os corpos ardem, as estrelas fazem ninhos no telhado, navios desfraldam bandeiras no mar, existem náufragos em perdidas ilhas. Músicas distantes invadem a janela, há corpos que dançam, folhas caem. Em cima de algum morro, um homem solitário diz versos para a lua, o tempo passa e a morte vem como um gato que se aninha. Não tenho compromisso com a morte. Guardo a morte entre as páginas do livro. Este livro, eu sei, será o último que lerei. |
Conservo gli affanni
nel cassetto del mattino. Tanti sono i fiumi che scorrono, il mondo è così grande, esistono treni sul punto di partire ad ogni istante. Poso gli addobbi del giorno tra i capelli della donna che mi ama, il vento spira, cade la pioggia, ardono i corpi, le stelle fanno i nidi sopra il tetto, le navi dispiegano stendardi sul mare, vivono dei naufraghi su isole sperdute. Musiche distanti invadono la finestra, ci son corpi che danzano, foglie che cadono. In cima ad un’altura, un uomo solitario dice versi alla luna, il tempo passa e la morte viene come un gatto che s’aggomitola. Non ho conti in sospeso con la morte. Conservo la morte tra le pagine di un libro. Questo libro, lo so, sarà l’ultimo che leggerò. |
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Ciro Palumbo Libri (1996) |
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