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O herói
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L’eroe
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O vago antepassado de alamares
e espada vejo, reflexo no tempo. Comanda sua tropa na desmedida do campo, entre cravos, clarins e balas, e sua figura é estátua e mortalha. Toma o mate na madrugada fria da batalha, no poncho da agonia. Estende olhos vazios pela planície, amanhã semeará com seus mortos. Verá ainda o conto que o neto inventa enquanto atiça as brasas sonolentas, sentir-se-á enfim herói e lenda? O velho general não teve história ante a metralha, e seu retrato em sépia sou eu que vou tecendo na memória. |
L’indistinto antenato con alamari
e spada io vedo riflesso nel tempo. Comanda la sua truppa sul campo smisurato, tra garofani, trombe e pallottole, e la sua figura è statua e sudario. Prende il suo mate nella fredda alba della battaglia, nel poncho dell’agonia. Abbraccia con occhi vuoti la pianura, domani la disseminerà con i suoi morti. Se potrà assistere al racconto che suo nipote inventa mentre attizza la brace sonnolenta, si sentirà allora eroe e leggenda? Il vecchio generale non aveva storia prima della mitraglia, e il suo ritratto in seppia lo sto tessendo io nella memoria. |
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Ilya Repin L'eroe dell'ultima guerra (1878) |
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