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À distância
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A distanza
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Tudo que digo
já nasce com vinte séculos de idade. Este verso tem mil e duzentos anos. Tu, leitor, és apenas uma miragem da antiguidade. À distância te assemelhas a uma coluna grega. És uma coluna grega uma esfinge um manuscrito uma odisséia. Agora sabes essa palavra demasiado escura para o teu desterro. No céu da boca essa palavra ecoa, fica doendo. Ali há uma brisa entre folhagens onde o tempo retrocede. Uma brisa congelada entre palavras. Nesse momento sabes que Sísifo empurra a sua pedra, que a súplica vem ferir novamente os trinta mil anos que acorrentaram Prometeu a seu pecado. Nesse momento sabes que tudo está vivo em ti, que em ti tudo se revolve. |
Tutto quel che dico
nasce già con venti secoli d’età. Questo verso ha milleduecento anni. Tu, lettore, non sei che un miraggio dell’antichità. A distanza somigli a una colonna greca. Sei una colonna greca una sfinge un manoscritto un’odissea. Ora conosci questa parola troppo oscura per il tuo confino. Sul tuo palato questa parola echeggia e fa male. Lì vi è una brezza tra il fogliame ove il tempo retrocede. Una brezza congelata tra le parole. In questo momento tu sai che Sisifo spinge la sua pietra, che il supplizio colpirà nuovamente i trentamila anni che incatenarono Prometeo al suo peccato. In questo momento tu sai che tutto è vivo in te, che in te tutto s’anima. |
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Antonio Zanchi La fatica di Sisifo (1660-1665) |
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