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Como um pombo…
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Come un colombo…
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… tutto non si può mai dire, né di sé
né degli altri, né dei vivi né dei morti. Umberto Saba Como um pombo do Piazzale Michelangelo voo, rua a rua, no céu de Florença. Procuro chegar ao telhado, à destruída casa de teus pais. Ficou no ar um pouco, que sorvo, de amor e angústia. Bebo no Arno a tua última lágrima, igual à matéria do rio. Chego ao ponto mais alto do Campanile de Giotto e ouço os sinos que percorrem Fiesole, as colinas e casas colónicas. Leonardo comprava no Mercato di San Lorenzo aves para lhes dar, de novo, asas. Agora sou eu quem voa amando por ti e por mim a sua triste e orgulhosa alma, pouso no Battistero porque sei que Dante foi ali baptizado e conspurco em Orsanmichele a cabeça de San Giorgio tocando no bronze que teve a mão de Donatello. Ó coisas ocres, de açafrão, enegrecidas, sobre as quais voo buscando pedaços de pão que transeuntes dadivosos oferecem. E à espera que uma persiana se abra e encontre, Mãe, um rosto que lembre o tec e onde nessa mão eu chegue e coma. |
… tutto non si può mai dire, né di sé
né degli altri, né dei vivi né dei morti. Umberto Saba Come un colombo del Piazzale Michelangelo volo, nel cielo di Firenze, via per via. Tento d’arrivare al tetto della casa demolita dei tuoi genitori. Nell’aria è rimasto, e lo sorseggio, un po’ d’amore e d’affanno. Bevo nell’Arno la tua ultima lacrima, identica alla sostanza del fiume. Raggiungo il punto più alto del Campanile di Giotto e sento la campane che attraversano Fiesole, le colline e la case coloniche. Leonardo al Mercato di San Lorenzo comprava uccelli per ridar loro, di nuovo, le ali. Adesso sono io a volare amando per te e per me la sua anima triste e orgogliosa, mi poso sul Battistero sapendo che lì fu battezzato Dante e, a Orsanmichele, insudicio la testa di San Giorgio sfiorando il bronzo che la mano di Donatello plasmò. Oh cose di color ocra e zafferano, brunite, sopra le quali volo in cerca di tozzi di pane che viandanti generosi dispensano. In attesa che una persiana si schiuda e io incontri, mamma, un volto che mi ricordi il tuo ed una mano su cui posarmi e mangiare. |
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René Magritte L'uomo con la bombetta (1964) |
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