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Passagem do poema
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Il passaggio della poesia
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O olhar no escuro,
Não dormir, esperar, acordado na noite.
Um verso feito em gesto rápido
Traça nas trevas do cérebro o rabisco de um raio.
É um poema ou talvez lá fora a tempestade?
As portas se abrem sozinhas com violência.
Passam vultos que não existem.
Meu corpo parado, entanto corro livre pelos descampados.
Estende-se a perder de vista a dolorida praia.
O mar avança pela areia com as patas de seus cavalos.
O vento chicoteia o fugitivo.
Não fujas da vida, espírito!
Volta, covarde!
Apagadas visões
Não tirarão teu brilho, realidade!
A poesia me leva a perdidos caminhos
De onde volto mais só, mais desesperançado.
De tudo resta apenas a página rabiscada.
Deixo cair da mão o verso que se parte.
Outro me foge escrito sem palavras,
Buscando outros sentidos...
O verso é feito do ar que se respira.
Correi, correi, ó versos sem palavras...
Não dormir, esperar, acordado na noite.
Um verso feito em gesto rápido
Traça nas trevas do cérebro o rabisco de um raio.
É um poema ou talvez lá fora a tempestade?
As portas se abrem sozinhas com violência.
Passam vultos que não existem.
Meu corpo parado, entanto corro livre pelos descampados.
Estende-se a perder de vista a dolorida praia.
O mar avança pela areia com as patas de seus cavalos.
O vento chicoteia o fugitivo.
Não fujas da vida, espírito!
Volta, covarde!
Apagadas visões
Não tirarão teu brilho, realidade!
A poesia me leva a perdidos caminhos
De onde volto mais só, mais desesperançado.
De tudo resta apenas a página rabiscada.
Deixo cair da mão o verso que se parte.
Outro me foge escrito sem palavras,
Buscando outros sentidos...
O verso é feito do ar que se respira.
Correi, correi, ó versos sem palavras...
Lo sguardo nel buio,
Senza dormire, aspettare, sveglio di notte.
Un verso creato in un batter d’occhio
Traccia nelle tenebre del cervello lo schizzo d’un lampo.
È una poesia o forse là fuori il temporale?
Le porte si aprono da sole con violenza.
Passano volti che non esistono.
Immoto è il corpo, mentre corro libero nella pianura.
Si stende a perdita d’occhio la spiaggia desolata.
Il mare avanza sull'arenile con gli zoccoli dei suoi cavalli.
Il vento sferza il fuggitivo.
Non fuggire dalla vita, spirito!
Torna, codardo!
Visioni estinte
Non ti priveranno del tuo fulgore, realtà!
La poesia mi conduce a cammini perduti
Da cui ritorno più solo, più disperato.
Di tutto non resta che la pagina scarabocchiata.
Lascio cader dalla mano il verso che s’infrange.
Un altro mi sfugge scritto senza parole,
In cerca d’altri sensi...
Il verso è fatto dell’aria che si respira.
Correte, correte, versi senza parole...
Senza dormire, aspettare, sveglio di notte.
Un verso creato in un batter d’occhio
Traccia nelle tenebre del cervello lo schizzo d’un lampo.
È una poesia o forse là fuori il temporale?
Le porte si aprono da sole con violenza.
Passano volti che non esistono.
Immoto è il corpo, mentre corro libero nella pianura.
Si stende a perdita d’occhio la spiaggia desolata.
Il mare avanza sull'arenile con gli zoccoli dei suoi cavalli.
Il vento sferza il fuggitivo.
Non fuggire dalla vita, spirito!
Torna, codardo!
Visioni estinte
Non ti priveranno del tuo fulgore, realtà!
La poesia mi conduce a cammini perduti
Da cui ritorno più solo, più disperato.
Di tutto non resta che la pagina scarabocchiata.
Lascio cader dalla mano il verso che s’infrange.
Un altro mi sfugge scritto senza parole,
In cerca d’altri sensi...
Il verso è fatto dell’aria che si respira.
Correte, correte, versi senza parole...
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Wassily Kandinsky Piccolo sogno in rosso (1925) |
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