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Tisanas (237 à 243)
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Tisane (da 237 a 243)
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237
Parcialmente, a santidade consiste na capacidade de praticar transgressões bem orientadas. Por exemplo: matando em nós os fantasmas tutelares. Sem ternura. É assim que se atinge a múltipla orfandade.
Parcialmente, a santidade consiste na capacidade de praticar transgressões bem orientadas. Por exemplo: matando em nós os fantasmas tutelares. Sem ternura. É assim que se atinge a múltipla orfandade.
237
In parte, la santità consiste nella capacità di commettere trasgressioni ben mirate. Per esempio: uccidendo in noi i fantasmi tutelari. Senza cedevolezza. È così che si raggiunge la multipla orfanità.
In parte, la santità consiste nella capacità di commettere trasgressioni ben mirate. Per esempio: uccidendo in noi i fantasmi tutelari. Senza cedevolezza. È così che si raggiunge la multipla orfanità.
238
O que pensará uma formiga ao ser contemplada por uma mosca poisada na parede? Quanto mais se pensa no sofrimento mais se compreende que tudo é devido a um incomensurável não-saber.
238
Che cosa penserà una formica nell’essere osservata da una mosca posata sulla parete? Quanto più si pensa alla sofferenza, più si comprende che tutto è dovuto a un’incommensurabile non-sapere.
239
Tudo está aqui para alguma coisa, para desempenhar um papel, uma missão, pensamos utilitariamente. Eu, gosto das portas. A porta entreaberta, por exemplo: irá fechar-se? irá abrir-se? dar passagem? Oh subtil porta que tão indiferentemente abres-fechas: nem sei se olho para dentro ou de dentro.
239
Tutto sta qui per qualche motivo, per svolgere un compito, una missione, noi pensiamo in termini di utilitarismo. A me piacciono le porte. Una porta socchiusa, per esempio: si chiuderà? si aprirà? lascerà passare? O porta sottile, che così indifferentemente t’apri o ti chiudi: non so neppure se sto guardando verso l’interno o dall’interno.
240
Os livros quando são lidos por leitores apaixonados, alegres soltam suas folhas coloridas pelos ares da mente, guardião involuntário em todas as ocasiões. Este é um discurso cuja antiguidade reconstituo ludicamente enquanto escondo a ferida do tempo.
240
I libri, quando sono letti da lettori appassionati, con gioia sciolgono le loro pagine colorate ai respiri dell’intelletto, involontario guardiano in tutte le occasioni. Questa è una riflessione la cui inattualità rievoco per gioco mentre nascondo le ferite del tempo.
241
Era uma vez uma pessoa que andava sempre com uma palavra debaixo da língua. Quando a tinha na ponta falava, dando pequenos estalos de prazer. Depois lambia os beiços gulosamente. Estamos aqui à espera de quê? Imagina-acção.
241
C’era una volta un tale che teneva sempre una parola sotto la lingua. Quando gli arrivava sulla punta parlava, dando piccoli schiocchi di piacere. Poi si leccava le labbra con golosità. Stiamo qui in attesa di che? Immagina-azione.
242
Vou de comboio. Penso no terror que nos habita, que nos segue como imensa ignorada cauda. Chegando à estação vejo o meu rosto reflectido no vidro da janela. Olho fixamente o meu próprio rosto.
242
Sto viaggiando in treno. Penso al terrore che ci abita, che ci segue come un’immensa incognita coda. Arrivando alla stazione, vedo il mio viso riflesso nel vetro del finestrino. Osservo fissamente il mio stesso viso.
243
Ia pela rua fora, como de costume, quando vejo uma porta entreaberta que dava para um corredor muito comprido. Entro. No fundo há uma porta fechada. Bato à porta. Uma voz pergunta: quem é? Sou eu, digo. Eu quem? respondem. E não abrem a porta.
243
Me ne andavo per la strada, come al solito, quando vedo una porta socchiusa che dà su un corridoio molto lungo. Entro. In fondo c’è una porta chiusa. Busso alla porta. Una voce chiede: chi è? Sono io, dico. Io chi? rispondono. E non aprono la porta.
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Ana Hatherly Città (1971) |
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