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Estrada, de noite
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Strada, di notte
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Ponho as mãos no volante e nem as vejo:
todo eu vou separado deste esforço. Cem faces de saudade e de remorso levantam-se da estrada… No meu dorso, cem facas as reflectem como um espelho. Vai o volante, só, no meio disto. As mãos, porém não esquecem, quando esqueço que, por sobreviver, foi este o preço. Por entre o nevoeiro mais espesso volante e mãos conduzem-me ao destino. Sonho que vão ficando lapidadas no vidro dos faróis as borboletas que entre as asas luziam faces pretas de saudade, remorso… Tão inquietas! Serão agora sombras… quase nada! Mas as facas reflectem vultos vivos sobre o volante que dos olhos voa. E o peso do passado se amontoa – tão depressa uma corda ou uma coroa – nestes pulsos convulsos e cativos! |
Metto le mani sul volante e neppur le vedo:
io sono del tutto estraneo a questo sforzo. Cento volti di rimpianto e di rimorso si levano dalla strada… Sul mio dorso, cento coltelli come uno specchio li riflettono. Va, da solo, il volante, in mezzo a tutto questo. Ma le mani non scordano, se lo scordo io che, per salvarmi, è stato questo il prezzo. Attraverso la caligine più densa mani e volante alla meta mi guidano. Sogno che vengono spappolate sopra il vetro dei fari le farfalle che tra le ali rispecchiavano volti neri di rimpianto, di rimorso… Così agitate! Ora saranno ombre… quasi annientate! Ma i coltelli rimandano volti viventi sopra al volante che dagli occhi vola. E il peso del passato va crescendo – in tutta fretta una corda o una corona – su questi polsi contratti e soggiogati! |
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Giacomo Balla Velocità astratta + rumore (1913-1914) |
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