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Consolo na praia
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Conforto sulla spiaggia
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Vamos, não chores…
A infância está perdida.
A mocidade está perdida.
Mas a vida não se perdeu.
O primeiro amor passou.
O segundo amor passou.
O terceiro amor passou.
Mas o coração continua.
Perdeste o melhor amigo.
Não tentaste qualquer viagem.
Não possuis casa, navio, terra.
Mas tens um cão.
Algumas palavras duras,
em voz mansa, te golpearam.
Nunca, nunca cicatrizam.
Mas, e o humour?
A injustiça não se resolve.
À sombra do mundo errado
murmuraste um protesto tímido.
Mas virão outros.
Tudo somado, devias
precipitar-se – de vez – nas águas.
Estás nu na areia, no vento…
Dorme, meu filho.
A infância está perdida.
A mocidade está perdida.
Mas a vida não se perdeu.
O primeiro amor passou.
O segundo amor passou.
O terceiro amor passou.
Mas o coração continua.
Perdeste o melhor amigo.
Não tentaste qualquer viagem.
Não possuis casa, navio, terra.
Mas tens um cão.
Algumas palavras duras,
em voz mansa, te golpearam.
Nunca, nunca cicatrizam.
Mas, e o humour?
A injustiça não se resolve.
À sombra do mundo errado
murmuraste um protesto tímido.
Mas virão outros.
Tudo somado, devias
precipitar-se – de vez – nas águas.
Estás nu na areia, no vento…
Dorme, meu filho.
Suvvia, non piangere...
L’infanzia è perduta.
La gioventù è perduta.
Ma non s’è perduta la vita.
Il primo amore è finito.
Il secondo amore è finito.
Il terzo amore è finito.
Ma il cuore prosegue.
Hai perso il migliore amico.
Non hai affrontato qualche viaggio.
Non possiedi casa, barca né terra.
Ma hai un cane.
Alcune parole dure,
dette in tono mite, ti hanno ferito.
E mai e poi mai si cicatrizzano.
Ma, e l’umorismo?
L’ingiustizia non si ripara.
All’ombra d’un mondo errato
hai sussurrato una protesta timida.
Ma altre ne verranno.
Tutto sommato, dovresti
– una volta per sempre – catapultarti in acqua.
Stai nudo sulla spiaggia, nel vento...
Dormi, figlio mio.
L’infanzia è perduta.
La gioventù è perduta.
Ma non s’è perduta la vita.
Il primo amore è finito.
Il secondo amore è finito.
Il terzo amore è finito.
Ma il cuore prosegue.
Hai perso il migliore amico.
Non hai affrontato qualche viaggio.
Non possiedi casa, barca né terra.
Ma hai un cane.
Alcune parole dure,
dette in tono mite, ti hanno ferito.
E mai e poi mai si cicatrizzano.
Ma, e l’umorismo?
L’ingiustizia non si ripara.
All’ombra d’un mondo errato
hai sussurrato una protesta timida.
Ma altre ne verranno.
Tutto sommato, dovresti
– una volta per sempre – catapultarti in acqua.
Stai nudo sulla spiaggia, nel vento...
Dormi, figlio mio.
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Hector Julio Páride Bernabó detto Carybé Madre e figlio (1977) |
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