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Canto de Orfeu
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Canto di Orfeo
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Pendurou no salgueiro a cítara,
caminhou diante dos seus passos,
sendo depois punido pelos Anjos.
Caminhou sempre para o futuro
mesmo olhando para trás na memória
e por esse futuro foi punido
pois levaria consigo a imagem viva.
Não era Eurídice aquela que o seguia
mas a sua face figurada
pelos olhos de Orfeu ainda capazes
de criar o modelo e a imagem.
Depois da morte ela ainda vivia
pronta para o prender em espelhos dúplices
e ele que amava nela o corpo, a alma,
o suor, o aroma, a linha dos dedos,
levou-a, para sempre ascendida
ao Tempo do Espaço depois do futuro.
Foi punido por Anjos ciosos
da sua ciência da Origem,
enquanto outros Anjos doces coroavam
aquele Filho que também levara
na memória dos olhos a figura
da Mãe, que todos os filhos levam em si.
Um terrível canto de lamento humano
depois soou: “Che faró senza Uridice?“,
com o som das vogais mais dolorosas.
Mas o sábio Orfeu deixou a lira
somente ser tocada pelo vento
quando o canto perseguia a imagem.
caminhou diante dos seus passos,
sendo depois punido pelos Anjos.
Caminhou sempre para o futuro
mesmo olhando para trás na memória
e por esse futuro foi punido
pois levaria consigo a imagem viva.
Não era Eurídice aquela que o seguia
mas a sua face figurada
pelos olhos de Orfeu ainda capazes
de criar o modelo e a imagem.
Depois da morte ela ainda vivia
pronta para o prender em espelhos dúplices
e ele que amava nela o corpo, a alma,
o suor, o aroma, a linha dos dedos,
levou-a, para sempre ascendida
ao Tempo do Espaço depois do futuro.
Foi punido por Anjos ciosos
da sua ciência da Origem,
enquanto outros Anjos doces coroavam
aquele Filho que também levara
na memória dos olhos a figura
da Mãe, que todos os filhos levam em si.
Um terrível canto de lamento humano
depois soou: “Che faró senza Uridice?“,
com o som das vogais mais dolorosas.
Mas o sábio Orfeu deixou a lira
somente ser tocada pelo vento
quando o canto perseguia a imagem.
Appese al salice la cetra,
camminò davanti ai propri passi,
e perciò fu poi punito dagli Angeli.
Camminò sempre verso il futuro
pur guardando indietro nella memoria
e per questo futuro fu punito
ché avrebbe con sé recato l’immagine vivente.
Non era Euridice quella che lo seguiva
ma il suo sembiante raffigurato
dagli occhi di Orfeo capaci ancora
di creare il modello e l’immagine.
Dopo la morte ella ancora viveva
disposta a trattenerlo in falsi specchi
ed egli che amava in lei il corpo, l’anima,
il sudore, l’aroma, la forma delle dita,
la prese, per sempre ascesa
al Tempo dello Spazio oltre il futuro.
Fu punito da Angeli invidiosi
della sua conoscenza dell’Origine,
mentre altri Angeli benevoli osannavano
quel Figlio che pure aveva portato
nella memoria degli occhi la figura
della Madre, che tutti i figli portano in sé.
Un terribile canto d’umano lamento
poi risuonò: “Che farò senza Euridice?“,
col suono delle vocali più dolorose.
Ma il saggio Orfeo lasciò che la lira
fosse suonata soltanto dal vento
quando il canto inseguiva l’immagine.
camminò davanti ai propri passi,
e perciò fu poi punito dagli Angeli.
Camminò sempre verso il futuro
pur guardando indietro nella memoria
e per questo futuro fu punito
ché avrebbe con sé recato l’immagine vivente.
Non era Euridice quella che lo seguiva
ma il suo sembiante raffigurato
dagli occhi di Orfeo capaci ancora
di creare il modello e l’immagine.
Dopo la morte ella ancora viveva
disposta a trattenerlo in falsi specchi
ed egli che amava in lei il corpo, l’anima,
il sudore, l’aroma, la forma delle dita,
la prese, per sempre ascesa
al Tempo dello Spazio oltre il futuro.
Fu punito da Angeli invidiosi
della sua conoscenza dell’Origine,
mentre altri Angeli benevoli osannavano
quel Figlio che pure aveva portato
nella memoria degli occhi la figura
della Madre, che tutti i figli portano in sé.
Un terribile canto d’umano lamento
poi risuonò: “Che farò senza Euridice?“,
col suono delle vocali più dolorose.
Ma il saggio Orfeo lasciò che la lira
fosse suonata soltanto dal vento
quando il canto inseguiva l’immagine.
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Mo Bantman Orfeo e Euridice (2016) |
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