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A um rato morto encontrado num parque
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A un topo morto trovato in un parco
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Este findou aqui sua vasta carreira
de rato vivo e escuro ante as constelações
a sua pequena medida não humilha
senão aqueles que tudo querem imenso
e só sabem pensar em termos de homem ou árvore
pois decerto este rato destinou como soube (e até como
não soube)
o milagre das patas — tão junto ao focinho! —
que afinal estavam justas, servindo muito bem
para agatanhar, fugir, segurar o alimento, voltar
atrás de repente, quando necessário
Está pois tudo certo, ó «Deus dos cemitérios pequenos»?
Mas quem sabe quem sabe quando há engano
nos escritórios do inferno? Quem poderá dizer
que não era para príncipe ou julgador de povos
o ímpeto primeiro desta criação
irrisória para o mundo — com mundo nela?
Tantas preocupações às donas de casa — e aos médicos
— ele dava!
Como brincar ao bem e ao mal se estes nos faltam?
Algum rapazola entendeu sua esta vida tão ímpar
e passou nela a roda com que se amam
olhos nos olhos — vítima e carrasco
Não tinha amigos? Enganava os pais?
Ia por ali fora, minúsculo corpo divertido
e agora parado, aquoso, cheira mal.
Sem abuso
que final há-de dar-se a este poema?
Romântico? Clássico? Regionalista?
Como acabar com um corpo corajoso humílimo
morto em pleno exercício da sua lira?
de rato vivo e escuro ante as constelações
a sua pequena medida não humilha
senão aqueles que tudo querem imenso
e só sabem pensar em termos de homem ou árvore
pois decerto este rato destinou como soube (e até como
não soube)
o milagre das patas — tão junto ao focinho! —
que afinal estavam justas, servindo muito bem
para agatanhar, fugir, segurar o alimento, voltar
atrás de repente, quando necessário
Está pois tudo certo, ó «Deus dos cemitérios pequenos»?
Mas quem sabe quem sabe quando há engano
nos escritórios do inferno? Quem poderá dizer
que não era para príncipe ou julgador de povos
o ímpeto primeiro desta criação
irrisória para o mundo — com mundo nela?
Tantas preocupações às donas de casa — e aos médicos
— ele dava!
Como brincar ao bem e ao mal se estes nos faltam?
Algum rapazola entendeu sua esta vida tão ímpar
e passou nela a roda com que se amam
olhos nos olhos — vítima e carrasco
Não tinha amigos? Enganava os pais?
Ia por ali fora, minúsculo corpo divertido
e agora parado, aquoso, cheira mal.
Sem abuso
que final há-de dar-se a este poema?
Romântico? Clássico? Regionalista?
Como acabar com um corpo corajoso humílimo
morto em pleno exercício da sua lira?
Questa creatura terminò qui la sua lunga corsa
di topo vivo e anonimo sotto le costellazioni
le sue dimensioni ridotte non sono umilianti
se non per quelli che tutto vorrebbero immenso
e sanno pensare soltanto in termini umani o arborei
poiché di certo questo topo utilizzò come sapeva (e anche più
di quel che sapeva)
il miracolo delle zampette — così vicine al musino! —
che in fondo erano perfette, servendogli al meglio
per sgraffignare, fuggire, trattenere l’alimento, tornare
indietro rapidamente, se necessario
Ma tutto questo è giusto, o «Dio dei piccoli cimiteri»?
Ma chissà chi può sapere se c’è stato un errore
negli uffici dell’inferno? Chi potrà affermare
che nella concezione iniziale di questa creatura
per il mondo irrisoria— ma con un mondo in sé —
essa non fosse destinata ad esser principe o giudice di popoli?
Creava poi così tante preoccupazioni alle casalinghe
— e ai medici!
Come giocare col bene e col male se non li conosciamo?
Qualche bulletto ha inteso far sua l’unicità di questa vita
e vi è passato sopra con la ruota con cui occhi negli occhi
— la vittima e il suo boia — si amano
Non aveva amici? Deludeva i suoi genitori?
Se ne andava in giro, minuscolo corpo giocoso
ed ora giace stecchito, acquoso, puzzolente.
Senza esagerazione
che finale si merita questa poesia?
Romantico? Classico? Regionalista?
Che fine merita un corpo coraggioso umilissimo
ucciso nel pieno esercizio del suo lirismo?
di topo vivo e anonimo sotto le costellazioni
le sue dimensioni ridotte non sono umilianti
se non per quelli che tutto vorrebbero immenso
e sanno pensare soltanto in termini umani o arborei
poiché di certo questo topo utilizzò come sapeva (e anche più
di quel che sapeva)
il miracolo delle zampette — così vicine al musino! —
che in fondo erano perfette, servendogli al meglio
per sgraffignare, fuggire, trattenere l’alimento, tornare
indietro rapidamente, se necessario
Ma tutto questo è giusto, o «Dio dei piccoli cimiteri»?
Ma chissà chi può sapere se c’è stato un errore
negli uffici dell’inferno? Chi potrà affermare
che nella concezione iniziale di questa creatura
per il mondo irrisoria— ma con un mondo in sé —
essa non fosse destinata ad esser principe o giudice di popoli?
Creava poi così tante preoccupazioni alle casalinghe
— e ai medici!
Come giocare col bene e col male se non li conosciamo?
Qualche bulletto ha inteso far sua l’unicità di questa vita
e vi è passato sopra con la ruota con cui occhi negli occhi
— la vittima e il suo boia — si amano
Non aveva amici? Deludeva i suoi genitori?
Se ne andava in giro, minuscolo corpo giocoso
ed ora giace stecchito, acquoso, puzzolente.
Senza esagerazione
che finale si merita questa poesia?
Romantico? Classico? Regionalista?
Che fine merita un corpo coraggioso umilissimo
ucciso nel pieno esercizio del suo lirismo?
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Banksy Love Rat (2005) |
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