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Poema do Gato
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Poesia del gatto
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Quem há-de abrir a porta ao gato
quando eu morrer? Sempre que pode foge prá rua, cheira o passeio e volta pra trás, mas ao defrontar-se com a porta fechada (pobre do gato!) mia com raiva desesperada. Deixo-o sofrer que o sofrimento tem sua paga, e ele bem sabe. Quando abro a porta corre pra mim como acorre a mulher aos braços do amante. Pego-lhe ao colo e acaricio-o num gesto lento, vagarosamente, do alto da cabeça até ao fim da cauda. Ele olha-me e sorri, com os bigodes eróticos, olhos semi-cerrados, em êxtase, ronronando. Repito a festa, vagarosamente. do alto da cabeça até ao fim da cauda. Ele aperta as maxilas, cerra os olhos, abre as narinas. e rosna. Rosna, deliquescente, abraça-me e adormece. Eu não tenho gato, mas se o tivesse quem lhe abriria a porta quando eu morresse? |
Chi aprirà la porta al gatto
quando io morirò? Non appena può fugge per strada, annusa il marciapiede e torna indietro, ma nel trovarsi di fronte alla porta chiusa (povero gatto!) miagola con rabbia disperata. Lo lascio penare ché la pena viene premiata, e questo lui lo sa. Quando apro la porta corre da me come una donna che corre tra le braccia dell’amante. L’accolgo in grembo e l’accarezzo con gesto lento piano piano, dalla cima del capo fino in fondo alla coda. Lui mi guarda e sorride, coi baffi provocanti, occhi semichiusi, in estasi, piano piano, Ripeto la delizia, dolcemente, dalla cima del capo fino in fondo alla coda. Lui stringe le mascelle, chiude gli occhi, dilata le narici. e ronfa. Ronfa, languidamente, m’abbraccia e s’addormenta. Io non possiedo un gatto, ma se l’avessi chi gli aprirà la porta quando io fossi morto? |
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Otto Dix Gatto (1959) |
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