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Tempo e negação
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Tempo e negazione
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Mudo com o tempo que não muda,
Hei-de impor-lhe a minha metamorfose.
Nada será de criaturas e essências
Que eu não filtre,
Passados, planetas, marés, distâncias.
Será apenas o que eu passei
E nunca o que eu passar.
Existe sempre depois de mim
E é um pobre Narciso,
Vendo-se no rosto que abandonei.
Mudo com o tempo que só existe
Enquanto mudo, e um pouco depois
Para trás, em espaços aleatórios,
Interstícios arbitrários, construções.
Não existo nele e ele à minha frente
Senão quando o penso e projecto;
Sou a sua fronteira e caminho.
Ouço-o: raspa, roça, ronda,
Possivelmente com fome. Deixá-lo.
Depois de mim, irá livre.
Para nunca mais ser tempo.
Hei-de impor-lhe a minha metamorfose.
Nada será de criaturas e essências
Que eu não filtre,
Passados, planetas, marés, distâncias.
Será apenas o que eu passei
E nunca o que eu passar.
Existe sempre depois de mim
E é um pobre Narciso,
Vendo-se no rosto que abandonei.
Mudo com o tempo que só existe
Enquanto mudo, e um pouco depois
Para trás, em espaços aleatórios,
Interstícios arbitrários, construções.
Não existo nele e ele à minha frente
Senão quando o penso e projecto;
Sou a sua fronteira e caminho.
Ouço-o: raspa, roça, ronda,
Possivelmente com fome. Deixá-lo.
Depois de mim, irá livre.
Para nunca mais ser tempo.
Muto col tempo che non muta,
Devo imporgli la mia metamorfosi.
Niente sarà di creature e di essenze
Che io non filtri,
Passati, pianeti, maree, distanze.
Ci sarà solo quel che io ho passato
E mai quel che passerò.
Esiste sempre un dopo di me
Ed è un povero Narciso,
Che si guarda nel volto che ho lasciato.
Muto col tempo che esiste solo
In quanto io muto, e un po’ dopo
Indietro, in spazi aleatori,
Interstizi arbitrari, costruzioni.
Io non esisto in lui né lui mi sta davanti
Se non quando lo penso e lo progetto;
Sono la sua frontiera e la sua strada.
Lo sento: raschia, sfrega, sorveglia,
Probabilmente affamato. Non importa.
Dopo di me, se ne andrà libero.
Per non essere mai più tempo.
Devo imporgli la mia metamorfosi.
Niente sarà di creature e di essenze
Che io non filtri,
Passati, pianeti, maree, distanze.
Ci sarà solo quel che io ho passato
E mai quel che passerò.
Esiste sempre un dopo di me
Ed è un povero Narciso,
Che si guarda nel volto che ho lasciato.
Muto col tempo che esiste solo
In quanto io muto, e un po’ dopo
Indietro, in spazi aleatori,
Interstizi arbitrari, costruzioni.
Io non esisto in lui né lui mi sta davanti
Se non quando lo penso e lo progetto;
Sono la sua frontiera e la sua strada.
Lo sento: raschia, sfrega, sorveglia,
Probabilmente affamato. Non importa.
Dopo di me, se ne andrà libero.
Per non essere mai più tempo.
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Narciso ed Eco Illustrazione dal Romanzo della Rosa (1280) |
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