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Um jardim para Ingeborg
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Un giardino per Ingeborg
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Deste lado
da cerca do jardim estamos do outro lado o mundo dias inteiros bateram contra a cerca e vemos agora seus pedaços entre os cogumelos podres no chão pássaros voltam do inverno o tempo é de recomeço e o jardim sobreviveu ao moinho das estações também nós nos reerguemos sobre as cinzas e as bombas e os cadáveres nenhum jardim é inocente não se misturam as coisas e as palavras intraduzíveis umas pelas outras: de nada vale colocar um seixo no lugar de um nome que falta ou adornar um verso com uma flor de laranja o gelo que um dia destruiu o jardim deixou intacto este poema silenciosos estranhos andamos ladeando a cerca sentindo sobre os ombros o peso novo do verão usamos palavras antigas pedra folha e noite só nelas ainda confiamos. |
Da questo lato
della cinta del giardino stiamo noi Dall’altro lato il mondo Per giorni interi hanno picchiato contro la cinta e adesso ne vediamo le macerie in mezzo ai funghi marci sul suolo Gli uccelli tornano dall’inverno è tempo di rinascita e il giardino è sopravvissuto al vortice delle stagioni anche noi ci rialziamo dalle ceneri e dalle bombe e dai cadaveri Nessun giardino è innocente Non si mischiano le cose e le parole intraducibili le une per le altre: non serve a nulla mettere un sasso al posto d’un nome che manca o abbellire un verso con un fiore d’arancio il gelo che un giorno ha distrutto il giardino ha lasciato intatta questa poesia Silenziosi estranei camminiamo lungo la cinta sentendo sulle spalle il peso nuovo dell’estate Usiamo parole antiche pietra foglia e notte solo di queste ancora ci fidiamo. |
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Carlo Mattioli Papaveri in Versilia (1974) |
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