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Ariane
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Ariane
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Ariane é um navio.
Tem mastros, velas e bandeira à proa,
E chegou num dia branco, frio,
A este rio Tejo de Lisboa.
Carregado de Sonho, fundeou
Dentro da claridade destas grades...
Cisne de todos, que se foi, voltou
Só para os olhos de quem tem saudades...
Foram duas fragatas ver quem era
Um tal milagre assim: era um navio
Que se balança ali à minha espera
Entre as gaivotas que se dão no rio.
Mas eu é que não pude ainda por meus passos
Sair desta prisão em corpo inteiro,
E levantar âncora, e cair nos braços
De Ariane, o veleiro.
Tem mastros, velas e bandeira à proa,
E chegou num dia branco, frio,
A este rio Tejo de Lisboa.
Carregado de Sonho, fundeou
Dentro da claridade destas grades...
Cisne de todos, que se foi, voltou
Só para os olhos de quem tem saudades...
Foram duas fragatas ver quem era
Um tal milagre assim: era um navio
Que se balança ali à minha espera
Entre as gaivotas que se dão no rio.
Mas eu é que não pude ainda por meus passos
Sair desta prisão em corpo inteiro,
E levantar âncora, e cair nos braços
De Ariane, o veleiro.
Ariane è un naviglio
Ha alberi di maestra, vele e una bandiera a prora,
È arrivato in una bianca e rigida giornata
A questo fiume Tago di Lisbona.
Carico di sogni, ha gettato l’ancora
Dentro il chiarore di queste sbarre...
Cigno di tutti, un dì andò via, e ritorna ora
Solo per gli occhi di chi ha nostalgia...
Due fregate sono andate a vedere cosa mai
Fosse quel miracolo: era un naviglio
Che laggiù m’aspetta, dondolandosi
In mezzo ai gabbiani riuniti sopra il fiume.
Ma sono io che ancor non ho potuto coi miei passi
Far uscire il mio corpo da questa prigione,
E levar l'ancora, e cadere tra le braccia
D'Ariane, il mio veliero.
Ha alberi di maestra, vele e una bandiera a prora,
È arrivato in una bianca e rigida giornata
A questo fiume Tago di Lisbona.
Carico di sogni, ha gettato l’ancora
Dentro il chiarore di queste sbarre...
Cigno di tutti, un dì andò via, e ritorna ora
Solo per gli occhi di chi ha nostalgia...
Due fregate sono andate a vedere cosa mai
Fosse quel miracolo: era un naviglio
Che laggiù m’aspetta, dondolandosi
In mezzo ai gabbiani riuniti sopra il fiume.
Ma sono io che ancor non ho potuto coi miei passi
Far uscire il mio corpo da questa prigione,
E levar l'ancora, e cadere tra le braccia
D'Ariane, il mio veliero.
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Caspar David Friedrich Veliero (1815) |
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