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Guerra civil
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Guerra civile
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É contra mim que luto
Não tenho outro inimigo.
O que penso
O que sinto
O que digo
E o que faço
É que pede castigo
E desespera a lança no meu braço
Absurda aliança
De criança
E de adulto.
O que sou é um insulto
Ao que não sou
E combato esse vulto
Que à traição me invadiu e me ocupou
Infeliz com loucura e sem loucura,
Peço à vida outra vida, outra aventura,
Outro incerto destino.
Não me dou por vencido
Nem convencido
E agrido em mim o homem e o menino.
Não tenho outro inimigo.
O que penso
O que sinto
O que digo
E o que faço
É que pede castigo
E desespera a lança no meu braço
Absurda aliança
De criança
E de adulto.
O que sou é um insulto
Ao que não sou
E combato esse vulto
Que à traição me invadiu e me ocupou
Infeliz com loucura e sem loucura,
Peço à vida outra vida, outra aventura,
Outro incerto destino.
Não me dou por vencido
Nem convencido
E agrido em mim o homem e o menino.
È contro me che lotto
Non ho altro nemico.
Ciò che penso
Che sento
Che dico
E ciò che faccio
Tutto invoca il castigo
Ed esaspera la lancia che ho nel braccio.
Assurda alleanza
Di fanciullo
E di adulto.
Ciò che sono è un insulto
A ciò che non sono
E combatto questo volto
Che con l’inganno m’invase e m’occupò.
Infelice con e senza follia,
Chiedo alla vita altra vita, altra traversia,
Altro incerto destino.
Non mi do per vinto
Né per convinto
E affronto in me l’uomo e il bambino.
Non ho altro nemico.
Ciò che penso
Che sento
Che dico
E ciò che faccio
Tutto invoca il castigo
Ed esaspera la lancia che ho nel braccio.
Assurda alleanza
Di fanciullo
E di adulto.
Ciò che sono è un insulto
A ciò che non sono
E combatto questo volto
Che con l’inganno m’invase e m’occupò.
Infelice con e senza follia,
Chiedo alla vita altra vita, altra traversia,
Altro incerto destino.
Non mi do per vinto
Né per convinto
E affronto in me l’uomo e il bambino.
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Giovanni Francesco Barbieri, detto Il Guercino Re Saul tenta di uccidere Davide (1646) |
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