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A festa do silêncio
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La festa del silenzio
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Escuto na palavra a festa do silêncio.
Tudo está no seu sítio. As aparências apagaram-se.
As coisas vacilam tão próximas de si mesmas.
Concentram-se, dilatam-se as ondas silenciosas.
É o vazio ou o cimo? É um pomar de espuma.
Uma criança brinca nas dunas, o tempo acaricia,
o ar prolonga. A brancura é o caminho.
Surpresa e não surpresa: a simples respiração.
Relações, variações, nada mais. Nada se cria.
Vamos e vimos. Algo inunda, incendeia, recomeça.
Nada é inacessível no silêncio ou no poema.
É aqui a abóbada transparente, o vento principia.
No centro do dia há uma fonte de água clara.
Se digo árvore a árvore em mim respira.
Vivo na delícia nua da inocência aberta.
Tudo está no seu sítio. As aparências apagaram-se.
As coisas vacilam tão próximas de si mesmas.
Concentram-se, dilatam-se as ondas silenciosas.
É o vazio ou o cimo? É um pomar de espuma.
Uma criança brinca nas dunas, o tempo acaricia,
o ar prolonga. A brancura é o caminho.
Surpresa e não surpresa: a simples respiração.
Relações, variações, nada mais. Nada se cria.
Vamos e vimos. Algo inunda, incendeia, recomeça.
Nada é inacessível no silêncio ou no poema.
É aqui a abóbada transparente, o vento principia.
No centro do dia há uma fonte de água clara.
Se digo árvore a árvore em mim respira.
Vivo na delícia nua da inocência aberta.
Nella parola ascolto la festa del silenzio.
Tutto è al suo posto. Svanite le apparenze.
Le cose si confondono così vicine a sé stesse.
Si concentrano, si dilatano in onde silenziose.
È il vuoto o l’apice? È un vivaio di spuma.
Un bimbo gioca tra le dune, il tempo accarezza,
l’aria indugia. Il candore è il cammino.
Stupore e non stupore: il semplice respiro.
Relazioni, variazioni, niente di più. Nulla si crea.
Si va e si viene. Qualcosa inonda, incendia, ricomincia.
Non v’è nulla d’inaccessibile nel silenzio e nella poesia.
È qui la volta trasparente, l’origine del vento.
Nel cuore del giorno v’è una fonte d’acqua chiara.
Se dico albero l’albero in me respira.
Vivo nel nudo incanto dell’innocenza pura.
Tutto è al suo posto. Svanite le apparenze.
Le cose si confondono così vicine a sé stesse.
Si concentrano, si dilatano in onde silenziose.
È il vuoto o l’apice? È un vivaio di spuma.
Un bimbo gioca tra le dune, il tempo accarezza,
l’aria indugia. Il candore è il cammino.
Stupore e non stupore: il semplice respiro.
Relazioni, variazioni, niente di più. Nulla si crea.
Si va e si viene. Qualcosa inonda, incendia, ricomincia.
Non v’è nulla d’inaccessibile nel silenzio e nella poesia.
È qui la volta trasparente, l’origine del vento.
Nel cuore del giorno v’è una fonte d’acqua chiara.
Se dico albero l’albero in me respira.
Vivo nel nudo incanto dell’innocenza pura.
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Félix Vallotton Banchi di sabbia sulla Loira (1923) |
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