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Que país é este?
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Che paese è questo?
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Uma coisa é um país, outra um ajuntamento. Uma coisa é um país, outra um regimento. Uma coisa é um país, outra o confinamento. Mas já soube datas, guerras, estátuas usei caderno “Avante” — e desfilei de tênis para o ditador. Vinha de um “berço esplêndido” para um “futuro radioso” e éramos maiores em tudo — discursando rios e pretensão. Uma coisa é um país, outra um fingimento. Uma coisa é um país, outra um monumento. Uma coisa é um país, outra o aviltamento. Deveria derribar aflitos mapas sobre a praça em busca da especiosa raiz? ou deveria parar de ler jornais e ler anais como anal animal hiena patética na merda nacional? Ou deveria, enfim, jejuar na Torre do Tombo comendo o que as traças descomem procurando o Quinto Império, o primeiro portulano, a viciosa visão do paraíso que nos impeliu a errar aqui? Subo, de joelhos, as escadas dos arquivos nacionais, como qualquer santo barroco a rebuscar no mofo dos papiros, no bolor das pias batismais, no bodum das vestes reais a ver o que se salvou com o tempo e ao mesmo tempo – nos trai. |
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Una cosa è un paese, un’altra un affastellamento. Una cosa è un paese, un’altra un reggimento. Una cosa è un paese, un’altra il confinamento. Ma io sapevo già date, guerre, statue usavo il quaderno "Avanti" — e ho sfilato con scarpe da tennis per il dittatore. Venivo da una "culla splendida" per un "futuro radioso" e noi eravamo i migliori in tutto — si discorreva di fiumi e di rivendicazioni. Una cosa è un paese, un’altra una finzione. Una cosa è un paese, un’altra un monumento. Una cosa è un paese, un’altra l’umiliazione. Dovrei scaraventare sulla piazza consunte carte in cerca della fallace radice? o dovrei smettere di leggere i giornali e leggere gli annali come anale animale iena patetica nella merda nazionale? O dovrei, infine, digiunare nella Torre do Tombo mangiando ciò che le tarme defecano alla ricerca del Quinto Impero, del primo portolano, della corrotta visione del paradiso che ci ha costretti a peregrinare qui? Salgo, in ginocchio, le scale degli archivi nazionali, come un qualunque santo barocco a raccattare tra la muffa dei papiri, nel rancido delle fonti battesimali, nel fetore delle vesti reali per vedere quel che s’è salvato col tempo e nello stesso tempo – ci tradisce. |
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Roberto Matta Grandes expectativas Del ciclo: El proscrito deslumbrante (1966) |
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