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O sim contra o sim
(Marianne Moore, Francis Ponge) |
Il sì contro il sì
(Marianne Moore, Francis Ponge) |
Marianne Moore, em vez de lápis,
emprega quando escreve instrumento cortante: bisturi, simples canivete. Ela aprendeu que o lado claro das coisas é o anverso e por isso as disseca: para ler textos mais corretos. Com mão direta ela as penetra, com lápis bisturi, e com eles compõe, de volta, o verso cicatriz. E porque é limpa a cicatriz, econômica, reta, mais que o cirurgião se admira a lâmina que opera. Francis Ponge, outro cirurgião, adota uma outra técnica: gira-as nos dedos, gira ao redor das coisas que opera. Apalpa-as com todos os dez mil dedos da linguagem: não tem bisturi reto mas um que se ramificasse. Com ele envolve tanto a coisa que quase a enovela e quase, a enovelando, se perde, enovelado nela. E no instante em que até parece que já não a penetra, ele entra sem cortar: saltou por descuidada fresta. |
Marianne Moore, invece della matita,
adopera quando scrive uno strumento tagliente: un bisturi, un semplice coltellino. Ella ha imparato che il lato chiaro delle cose è quello opposto e perciò le seziona: perché si leggano testi più corretti. Con la mano destra le penetra, con la matita-bisturi, e con esse compone, uscendone, il verso-cicatrice. E poiché la cicatrice è pulita, ridotta, diritta, più che il chirurgo si ammira la lama che opera. Francis Ponge, altro chirurgo, adotta un’altra tecnica: le rigira tra le dita, gira intorno alle cose che opera. Le palpa con tutte le dieci mila dita del linguaggio: non ha un bisturi diritto ma uno che si ramifica. Con esso avvolge talmente la cosa che quasi la raggomitola e, raggomitolandola, quasi si perde, in essa raggomitolato. E nell’attimo in cui pare proprio che non riesca a penetrarla, egli entra senza tagliare: saltando per un varco incustodito. |
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Marguerite Thompson Zorach Marianne Moore e sua madre (1925) |
Jean Dubuffet Ritratto di Francis Ponge (1947) |
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