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Poema de Natal
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Poesia di Natale
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Para isso fomos feitos:
Para lembrar e ser lembrados
Para chorar e fazer chorar
Para enterrar os nossos mortos —
Por isso temos braços longos para os adeuses
Mãos para colher o que foi dado
Dedos para cavar a terra.
Assim será nossa vida:
Uma tarde sempre a esquecer
Uma estrela a se apagar na treva
Um caminho entre dois túmulos —
Por isso precisamos velar
Falar baixo, pisar leve, ver
A noite dormir em silêncio.
Não há muito o que dizer:
Uma canção sobre um berço
Um verso, talvez de amor
Uma prece por quem se vai —
Mas que essa hora não esqueça
E por ela os nossos corações
Se deixem, graves e simples.
Pois para isso fomos feitos:
Para a esperança no milagre
Para a participação da poesia
Para ver a face da morte —
De repente nunca mais esperaremos…
Hoje a noite é jovem; da morte, apenas
Nascemos, imensamente.
Para lembrar e ser lembrados
Para chorar e fazer chorar
Para enterrar os nossos mortos —
Por isso temos braços longos para os adeuses
Mãos para colher o que foi dado
Dedos para cavar a terra.
Assim será nossa vida:
Uma tarde sempre a esquecer
Uma estrela a se apagar na treva
Um caminho entre dois túmulos —
Por isso precisamos velar
Falar baixo, pisar leve, ver
A noite dormir em silêncio.
Não há muito o que dizer:
Uma canção sobre um berço
Um verso, talvez de amor
Uma prece por quem se vai —
Mas que essa hora não esqueça
E por ela os nossos corações
Se deixem, graves e simples.
Pois para isso fomos feitos:
Para a esperança no milagre
Para a participação da poesia
Para ver a face da morte —
De repente nunca mais esperaremos…
Hoje a noite é jovem; da morte, apenas
Nascemos, imensamente.
Per questo siamo stati creati:
Per ricordare ed esser ricordati
Per piangere e far piangere
Per seppellire i nostri morti —
Perciò abbiamo braccia lunghe per gli addii
Mani per cogliere quel che ci fu dato
Dita per scavare la terra.
Così sarà la nostra vita:
Una sera da scordare per sempre
Una stella che si spenga nel buio
Un cammino fra due tumuli —
Per questo dobbiamo vegliare
Parlare piano, a passi leggeri, guardare
La notte che dorme in silenzio.
Non c’è molto da dire:
Una canzone sopra una culla
Un verso, forse d’amore
Una preghiera per chi se ne va —
Ma che non si dimentichi quell’ora
E ad essa i nostri cuori
S’abbandonino, gravi e semplici.
Perché per questo siamo stati creati:
Per la speranza in un miracolo
Per la partecipazione della poesia
Per guardare la morte in faccia -
D’un tratto non aspetteremo più…
Oggi la notte è giovane; dalla morte, siamo
Appena nati, immensamente.
Per ricordare ed esser ricordati
Per piangere e far piangere
Per seppellire i nostri morti —
Perciò abbiamo braccia lunghe per gli addii
Mani per cogliere quel che ci fu dato
Dita per scavare la terra.
Così sarà la nostra vita:
Una sera da scordare per sempre
Una stella che si spenga nel buio
Un cammino fra due tumuli —
Per questo dobbiamo vegliare
Parlare piano, a passi leggeri, guardare
La notte che dorme in silenzio.
Non c’è molto da dire:
Una canzone sopra una culla
Un verso, forse d’amore
Una preghiera per chi se ne va —
Ma che non si dimentichi quell’ora
E ad essa i nostri cuori
S’abbandonino, gravi e semplici.
Perché per questo siamo stati creati:
Per la speranza in un miracolo
Per la partecipazione della poesia
Per guardare la morte in faccia -
D’un tratto non aspetteremo più…
Oggi la notte è giovane; dalla morte, siamo
Appena nati, immensamente.
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George Frederic Watts La speranza (1885) |
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