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Figurativa
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Figurativa
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O pai cavando o chão mostrou pra nós,
com o olho da enxada, o bicho bobo, a cobra de duas cabeças. Saía dele o cheiro de óleo e graxa, cheiro-suor de oficina, o brabo cheiro bom. Nós tínhamos comido a janta quente de pimenta e fumaça, angu e mostarda. Pisando a terra que ele desbarrancava aos socavões, catava tanajuras voando baixo, na poeira de ouro das cinco horas. A mãe falou pra mim: "Vai na sua avó buscar polvilho, vou fritar é uns biscoitos pra nós." A voz dela era sem acidez. "Arreda, arreda," o pai falava com amor. As tanajuras no sol, a beira da linha, o verde do capim espirrando entre os tijolos da beirada da casa descascada, a menina embaraçada com a opressão da alegria, o coração doendo, como se fosse triste. |
Il papà scavando il terreno ci mostrò,
con la punta della zappa, l'animale stordito, una biscia con due teste. Emanava un odore di olio e di grasso, puzza-sudore di officina, un buon odore selvatico. Noi avevamo mangiato la cena calda con peperoncino e fumo, polentina di miglio e mostarda. Calpestando il terreno che lui rivoltava con forza, catturavo le formiche che volavano basse, nel pulviscolo dorato delle cinque. La mamma mi disse: "Vai a chiedere della tapioca alla nonna, preparerò qualche biscotto per noi." La sua voce non era aspra. "Muoviti, muoviti" diceva amorevole il papà. Le formiche alate al sole, lungo le rotaie, il verde dell'erba che sporgeva fra i mattoni ai margini della casa scrostata, la bambina confusa per l’affanno della gioia, col cuore dolorante, come se fosse triste. |
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Jean-François Millet Famiglia di contadini (1871) |
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