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A aeronave
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Il dirigibile
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Cindindo a vastidão do Azul profundo,
Sulcando o espaço, devassando a terra,
A Aeronave que um mistério encerra
Vai pelo espaço acompanhando o mundo.
E na esteira sem fim da azúlea esfera
Ei-la embalada n’amplidão dos ares,
Fitando o abismo sepulcral dos mares
Vencendo o azul que ante si erguera.
Voa, se eleva em busca do Infinito,
É como um despertar de estranho mito,
Auroreando a humana consciência.
Cheia da luz do cintilar de um astro,
Deixa ver na fulgência do seu rastro
A trajetória augusta da Ciência.
Sulcando o espaço, devassando a terra,
A Aeronave que um mistério encerra
Vai pelo espaço acompanhando o mundo.
E na esteira sem fim da azúlea esfera
Ei-la embalada n’amplidão dos ares,
Fitando o abismo sepulcral dos mares
Vencendo o azul que ante si erguera.
Voa, se eleva em busca do Infinito,
É como um despertar de estranho mito,
Auroreando a humana consciência.
Cheia da luz do cintilar de um astro,
Deixa ver na fulgência do seu rastro
A trajetória augusta da Ciência.
Fendendo la vastità del Blu profondo,
Solcando lo spazio, sovrastando la terra,
Il dirigibile che un mistero rinserra
Va per lo spazio al seguito del mondo.
E sull'immensa scia della celeste sfera
Rapito avanza per gli sterminati cieli,
Scrutando l’abisso funereo dei mari,
Superando il blu che innanzi gli si para.
Vola, s'eleva bramando l’Infinito,
È come il risvegliarsi d’uno strano mito,
Vivificando l'umana conoscenza.
Pervaso dalla luce tremula d’un astro,
Dispiega nel fulgor del suo percorso
La traiettoria augusta della Scienza.
Solcando lo spazio, sovrastando la terra,
Il dirigibile che un mistero rinserra
Va per lo spazio al seguito del mondo.
E sull'immensa scia della celeste sfera
Rapito avanza per gli sterminati cieli,
Scrutando l’abisso funereo dei mari,
Superando il blu che innanzi gli si para.
Vola, s'eleva bramando l’Infinito,
È come il risvegliarsi d’uno strano mito,
Vivificando l'umana conoscenza.
Pervaso dalla luce tremula d’un astro,
Dispiega nel fulgor del suo percorso
La traiettoria augusta della Scienza.
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Henri Rousseau, Il Doganiere Ponte a Sevres (1908) |
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