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Paz aos mortos
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Pace ai morti
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Detestei sempre os arquitectos de infinito:
como é feio fugir quando nos espera a vida!
Nunca tive saudades do futuro
e o passado... o passado vivi-o, que fazer?!
- e não gosto que me ordenem venerá-los
se eu todo não basto a encher este presente.
Não tenho remorsos do passado. O que vivi, vivi.
Tenho, talvez, desprezo
por esta débil haste que raramente soube
merecer os dons da vida,
e se ficava hesitante
na hora de passar da imaginação à vida.
As pazadas de terra cobrindo o que já fui
sabem mal, às vezes; noutros dias
deliro quando lanço à vala um desses seres tristonhos
que outrora fui, sem querer.
como é feio fugir quando nos espera a vida!
Nunca tive saudades do futuro
e o passado... o passado vivi-o, que fazer?!
- e não gosto que me ordenem venerá-los
se eu todo não basto a encher este presente.
Não tenho remorsos do passado. O que vivi, vivi.
Tenho, talvez, desprezo
por esta débil haste que raramente soube
merecer os dons da vida,
e se ficava hesitante
na hora de passar da imaginação à vida.
As pazadas de terra cobrindo o que já fui
sabem mal, às vezes; noutros dias
deliro quando lanço à vala um desses seres tristonhos
que outrora fui, sem querer.
Ho sempre detestato gli architetti d’infinito:
com’è brutto fuggire quando ci aspetta la vita!
Non ho mai avuto nostalgia del futuro
e il passato... il passato l’ho vissuto, che fare?!
- e non mi piace che mi ordinino di venerarli
se io tutt’intero non basto a riempire questo presente.
Non ho rimorsi del passato. Quel ch’è stato, è stato.
Nutro, forse, disprezzo
per questo debole picciolo che raramente ha saputo
meritare i doni della vita,
e si fermava esitante
nel momento di passare dall’immaginazione alla vita.
Le palate di terra che coprono quel che son stato
talvolta hanno un cattivo sapore; in altri giorni
deliro quando lancio alla fossa una di quelle meste creature
che un tempo sono stato, senza volerlo.
com’è brutto fuggire quando ci aspetta la vita!
Non ho mai avuto nostalgia del futuro
e il passato... il passato l’ho vissuto, che fare?!
- e non mi piace che mi ordinino di venerarli
se io tutt’intero non basto a riempire questo presente.
Non ho rimorsi del passato. Quel ch’è stato, è stato.
Nutro, forse, disprezzo
per questo debole picciolo che raramente ha saputo
meritare i doni della vita,
e si fermava esitante
nel momento di passare dall’immaginazione alla vita.
Le palate di terra che coprono quel che son stato
talvolta hanno un cattivo sapore; in altri giorni
deliro quando lancio alla fossa una di quelle meste creature
che un tempo sono stato, senza volerlo.
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Antonio Zucchiatti Alla ricerca della felicità (2011) |
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