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Cosmogonia
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Cosmogonia
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Não sei. Não me lembro.
A memória não enreda vultos,
Milénios domados pelo esquecimento,
Histórias anteriores a toda a História.
Mas, por vezes, imagino células do tempo
Que se agrupam em dias
E os dias são a primeira coisa criada,
A primeira resposta ao não haver nada,
Nem sequer o silêncio das existências.
E os dias começam os trabalhos.
Da luz líquida nascem as águas;
Da luz opaca, opressiva, a terra;
Da luz incandescente, o fogo;
Das estradas da luz, o ar;
E os trabalhos vão-se fundindo,
Povoando os dias.
Talvez tenha sido assim. Não sei. Não me lembro.
Existiremos, quando o nosso início
Mais não é do que figuras de sonho?
A memória não enreda vultos,
Milénios domados pelo esquecimento,
Histórias anteriores a toda a História.
Mas, por vezes, imagino células do tempo
Que se agrupam em dias
E os dias são a primeira coisa criada,
A primeira resposta ao não haver nada,
Nem sequer o silêncio das existências.
E os dias começam os trabalhos.
Da luz líquida nascem as águas;
Da luz opaca, opressiva, a terra;
Da luz incandescente, o fogo;
Das estradas da luz, o ar;
E os trabalhos vão-se fundindo,
Povoando os dias.
Talvez tenha sido assim. Não sei. Não me lembro.
Existiremos, quando o nosso início
Mais não é do que figuras de sonho?
Non so. Non ricordo.
La memoria non riafferra le ombre,
Millenni domati dall’oblio,
Storie anteriori a tutta la Storia.
Ma, talvolta, immagino cellule di tempo
Che si raggruppano in giorni
E i giorni sono la prima cosa creata,
La prima risposta al fatto che non v’è niente,
Neppure il silenzio delle esistenze.
E coi giorni comincia il fervore delle opere.
Dalla luce liquida nascono le acque;
Dalla luce opaca, opprimente, la terra;
Dalla luce incandescente, il fuoco;
Dalle strade della luce, l’aria;
E le opere si vanno fondendo,
E popolano i giorni.
Potrebbe essere andata così. Non so. Non ricordo.
Esisteremo, se il nostro inizio
Non è niente di più che immagini d'un sogno?
La memoria non riafferra le ombre,
Millenni domati dall’oblio,
Storie anteriori a tutta la Storia.
Ma, talvolta, immagino cellule di tempo
Che si raggruppano in giorni
E i giorni sono la prima cosa creata,
La prima risposta al fatto che non v’è niente,
Neppure il silenzio delle esistenze.
E coi giorni comincia il fervore delle opere.
Dalla luce liquida nascono le acque;
Dalla luce opaca, opprimente, la terra;
Dalla luce incandescente, il fuoco;
Dalle strade della luce, l’aria;
E le opere si vanno fondendo,
E popolano i giorni.
Potrebbe essere andata così. Non so. Non ricordo.
Esisteremo, se il nostro inizio
Non è niente di più che immagini d'un sogno?
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Odilon Redon Quadriga, il carro di Apollo (dettaglio) 1909 ca. |
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