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Miró
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Miró
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Para atingir sua expressão fontana
Miró precisava de esquecer os traços e as doutrinas
que aprendera nos livros.
Desejava atingir a pureza de não saber mais nada.
Fazia um ritual para atingir essa pureza: ia ao fundo
do quintal à busca de uma árvore.
E ali, ao pé da árvore, enterrava de vez tudo aquilo
que havia aprendido nos livros.
Depois depositava sobre o enterro uma nobre
mijada florestal.
Sobre o enterro nasciam borboletas, restos de
insetos, cascas de cigarra etc
A partir dos restos Miró iniciava a sua engenharia
de cores.
Muitas vezes chegava a iluminuras a partir de um
dejeto de mosca deixado na tela.
Sua expressão fontana se iniciava naquela mancha
escura.
O escuro o iluminava.
Miró precisava de esquecer os traços e as doutrinas
que aprendera nos livros.
Desejava atingir a pureza de não saber mais nada.
Fazia um ritual para atingir essa pureza: ia ao fundo
do quintal à busca de uma árvore.
E ali, ao pé da árvore, enterrava de vez tudo aquilo
que havia aprendido nos livros.
Depois depositava sobre o enterro uma nobre
mijada florestal.
Sobre o enterro nasciam borboletas, restos de
insetos, cascas de cigarra etc
A partir dos restos Miró iniciava a sua engenharia
de cores.
Muitas vezes chegava a iluminuras a partir de um
dejeto de mosca deixado na tela.
Sua expressão fontana se iniciava naquela mancha
escura.
O escuro o iluminava.
Per raggiungere la propria originale espressività
Miró sentiva il bisogno di dimenticare i modelli e le dottrine
che aveva imparato sui libri.
Aspirava a raggiungere la purezza del non saper più nulla.
Seguiva un rituale per raggiungere quella purezza: andava
in fondo al cortile in cerca di un albero.
E lì, ai piedi dell’albero, seppelliva per sempre tutto quello
che aveva imparato sui libri.
Poi dirigeva sopra la sepoltura una nobile
minzione forestale.
Sopra la sepoltura nascevano farfalle, frammenti di
insetti, gusci di cicale ecc.
A partire dai frammenti Miró iniziava la sua progettazione
dei colori.
Molte volte giungeva all’illuminazione a partire da un
escremento di mosca lasciato sulla tela.
La sua originale espressività cominciava da quella macchia
scura.
L’oscuro lui lo illuminava.
Miró sentiva il bisogno di dimenticare i modelli e le dottrine
che aveva imparato sui libri.
Aspirava a raggiungere la purezza del non saper più nulla.
Seguiva un rituale per raggiungere quella purezza: andava
in fondo al cortile in cerca di un albero.
E lì, ai piedi dell’albero, seppelliva per sempre tutto quello
che aveva imparato sui libri.
Poi dirigeva sopra la sepoltura una nobile
minzione forestale.
Sopra la sepoltura nascevano farfalle, frammenti di
insetti, gusci di cicale ecc.
A partire dai frammenti Miró iniziava la sua progettazione
dei colori.
Molte volte giungeva all’illuminazione a partire da un
escremento di mosca lasciato sulla tela.
La sua originale espressività cominciava da quella macchia
scura.
L’oscuro lui lo illuminava.
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Joan Miró Uccelli e insetti (1938) |
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