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Às dez da noite, procurei...
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Alle dieci di notte, cercai...
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Às dez da noite, procurei uma igreja aberta,
Não em busca do reino dos céus,
Mas para estar mais perto da terra.
Então, aí, à luz de círios,
Os contornos do silêncio tremulam
E a paixão é quase palpável
E goteja cristais destilados
No cálice do coração,
Por entre o movimento roçagante
Das figuras nos vitrais,
Que parecem abeirar-se,
Movidas por curiosidade.
As preces sussurram como trigais
E a dor é a figura maternal
Junto da cruz.
Mas, às dez da noite, não encontrei
Nenhuma igreja aberta,
Deus fechou-me todas as suas portas
E cerrou-me as suas mãos.
A sua ausência esplendia em pleno centro,
Rodeada pela escuridão atenta em anfiteatro.
Inexistindo mais alto,
Ateava-se a sua presença mais viva e mais forte.
Não em busca do reino dos céus,
Mas para estar mais perto da terra.
Então, aí, à luz de círios,
Os contornos do silêncio tremulam
E a paixão é quase palpável
E goteja cristais destilados
No cálice do coração,
Por entre o movimento roçagante
Das figuras nos vitrais,
Que parecem abeirar-se,
Movidas por curiosidade.
As preces sussurram como trigais
E a dor é a figura maternal
Junto da cruz.
Mas, às dez da noite, não encontrei
Nenhuma igreja aberta,
Deus fechou-me todas as suas portas
E cerrou-me as suas mãos.
A sua ausência esplendia em pleno centro,
Rodeada pela escuridão atenta em anfiteatro.
Inexistindo mais alto,
Ateava-se a sua presença mais viva e mais forte.
Alle dieci di notte, cercai una chiesa aperta,
Non in cerca del regno dei cieli,
Ma per stare più vicino alla terra.
È allora che lì, alla luce dei ceri,
Tremolano i contorni del silenzio
E la passione è quasi palpabile
E sgocciola cristalli distillati
Nel calice del cuore,
In mezzo al movimento frusciante
Delle figure sulle vetrate,
Che sembrano appressarsi,
Mosse dalla curiosità.
Sussurri di preci come campi di grano
E il dolore è la figura materna
Accanto alla croce.
Ma alle dieci di notte, non troverò
Nessuna chiesa aperta,
Dio mi ha chiuso tutte le sue porte
E mi ha negato le sue mani.
La sua assenza risplendeva in pieno centro,
Circondata dall’oscurità disposta ad anfiteatro.
Dall’alto della sua inesistenza,
S’espandeva la sua presenza più viva e più forte.
Non in cerca del regno dei cieli,
Ma per stare più vicino alla terra.
È allora che lì, alla luce dei ceri,
Tremolano i contorni del silenzio
E la passione è quasi palpabile
E sgocciola cristalli distillati
Nel calice del cuore,
In mezzo al movimento frusciante
Delle figure sulle vetrate,
Che sembrano appressarsi,
Mosse dalla curiosità.
Sussurri di preci come campi di grano
E il dolore è la figura materna
Accanto alla croce.
Ma alle dieci di notte, non troverò
Nessuna chiesa aperta,
Dio mi ha chiuso tutte le sue porte
E mi ha negato le sue mani.
La sua assenza risplendeva in pieno centro,
Circondata dall’oscurità disposta ad anfiteatro.
Dall’alto della sua inesistenza,
S’espandeva la sua presenza più viva e più forte.
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Vitrail George Rouault Nostra Signora delle Grazie, Plateau d'Assy (1941) |
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